Sono giunte nuove e importanti dichiarazioni da parte del Ministro Andrea Orlando sugli ultimi dati relativi allo svuota carceri 2014 e sulle vicende del sovraffollamento carcerario, oltre che riguardo la giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Proprio a riguardo di quest'ultima vicenda è stato organizzato un convegno DAP presso il Carcere di Regina Coeli, dove il guardasigilli ha sottolineato l'importanza di questa giornata prima di tutto dal punto di vista culturale, affinché si possa diffondere una cultura della non violenza nei confronti di tutte le persone appartenenti al sesso femminile.
D'altra parte, nella giornata di ieri si sono moltiplicate le occasioni di dibattito e dialettica su questo tema scottante, visto che durante lo scorso hanno (secondo i dati in possesso al Ministero della Giustizia) si sarebbe commesso un femminicidio ogni due giorni, con dati in aumento rispetto agli anni precedenti. Su questo punto, Orlando ha affermato che "le pene sono state inasprite [...] ma manca la piena attuazione della prevenzione". Il lavoro da fare al riguardo sarebbe quindi ancora molto lungo, ma le opportunità in tal senso non mancano: si pensi ad esempio all'entrata in funzione della recente Convenzione di Istanbul a tutela delle donne.
Lo svuota carceri 2014 comincia a mostrare la propria efficacia?
I dati suggeriti dal Ministro della Giustizia
Negli scorsi giorni il Ministro Orlando è intervenuto anche sul problema del sovraffollamento carcerario e sulle inevitabili ricadute che questo fenomeno provoca tra i detenuti e il personale di servizio che lavora all'interno degli istituti di sicurezza. Secondo le informazioni in possesso all'esecutivo Renzi, grazie allo svuota carceri 2014 la popolazione penitenziaria si sarebbe ridotta di circa seimila unità (da 60.000 a 54.000), un elemento di riscontro che mostrerebbe la bontà delle misure alternative alla carcerazione per chi ha commesso reati minori.
Ma nonostante i dati confermino l'inversione di rotta, sono ancora molte le remore delle associazioni civili e dei membri del partito radicale, che denunciano tali dati come insufficienti rispetto alla reale portata del problema.
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