Appena tornata prepotentemente alla ribalta per questioni tutt'altro che simpatiche, la città di Roma cerca di voltare pagina e oggi si candida ufficialmente ad ospitare le Olimpiadi del 2024. Questa mattina nella sala onori del Coni, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Presidente del Comitato Olimpico Italiano Giovanni Malagò hanno comunicato ufficialmente la decisione di candidare la Capitale ad ospitare l'evento. La decisione è stata giustificata dal Primo Ministro come un'opportunità per rilanciare un paese che sembra "troppo spesso rassegnato" e che stando alle parole di Renzi, "deve provarci a tutti i costi".

Roma ha già ospitato una edizione dei Giochi Olimpici nel 1960, è arrivata seconda per l'edizione del 2004 dietro ad Atene, e si è ritirata per la corsa all'Olimpiade del 2020 che è stata assegnata a Tokio. Tutto questo, dopo aver osservato ciò che è successo negli ultimi tempi nel nostro Paese, e parliamo di scandali come l'ultimo che ha colpito proprio la città di Roma, oppure quelli riguardanti Milano per l'Expo o Venezia per il Mose. Infatti, troppo spesso i grandi eventi che hanno sede nel nostro paese si rivelano un'occasione per qualcuno, che si arricchisce attraverso i soliti metodi clientelari e corruttivi e finisce che una cosi importante opportunità, invece che moltiplicare i posti di lavoro e accrescere il PIL, va a favorire i soliti noti.

In più, se si pensa che l'investimento prevede una spesa di non meno di 10 miliardi di euro, ecco che qualcuno andrà a storcere il naso visto che i conti pubblici Italiani sono non molto floridi negli ultimi tempi. In aggiunta a ciò, basti pensare alle numerose opere che il nostro paese ha lasciato incompiute a seguito di eventi sportivi: la stazione di Vigna Clara per i mondiali Italia 90 oppure il mancato completamento del Palazzetto del nuoto per i Mondiali di nuoto del 2009, e di esempi ce ne sarebbero altri.

Per dovere di causa bisognerebbe dire che le nuove direttive introdotte dal CIO prevedono che per organizzare l'evento si possa fare ricorso a impianti già esistenti e, novità delle novità, si possa ospitare le discipline sportive in collaborazione con altre città. Ed è proprio su questo punto cardine che vuole far forza la candidatura di Roma, Renzi ha detto che "il progetto sarà incentrato su Roma ma verrà allargato al resto del Paese" con Città come Napoli o Firenze che potranno ospitare alcune manifestazioni.

Insomma, una rassegna low-cost per evitare che vi siano spese esorbitanti. Ovviamente, messa in questa termini la cosa sarebbe molto diversa. Riqualificare gli impianti sportivi di Roma e di altre città per accogliere i Giochi potrebbe avere un senso. Tuttavia, se l'architettura di base rimanesse quella che era stata scelta per quanto riguardava la candidatura alle Olimpiadi del 2020, nella quale si prevedeva la costruzione di un nuovo villaggio Olimpico a Tor di Quinto (da 18 mila posti!), un nuovo centro stampa (costo stimato un miliardo e 400 milioni di euro) e un nuovo palazzetto dello sport a Tor Vergata, è lecito pensare che si potrebbero avere le solite gare d'appalto terra di conquista per qualche affarista senza scrupolo, con la conseguenza di avere le solite opere incompiute. E di questo sinceramente, se potessimo scegliere, ne faremmo decisamente a meno.