Si è conclusa la campagna elettorale in Grecia che vede i leader dei due principali partiti Tsipras, giovane esponente di Syriza, e Samaras di Nea Dimokratia contendersi gli ultimi voti per la vittoria. I sondaggi vedono in vantaggio Tsipras che nel suo programma politico si propone come il candidato in grado di dare speranza e risposte concrete ad un paese stremato dalle politiche degli ultimi anni. Non sono servite le misure di privatizzazione attuate dall'attuale governo per risollevare le sorti della Grecia, anzi il Pil è aumentato e le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà sono tre su dieci. Molte case sono senza elettricità, la spesa sanitaria ha subito dei tagli fortissimi, la vendita di molti beni pubblici come spiagge, isole e altre bellezze paesaggistiche non hanno portato gli introiti necessari per risanare l'economia del Paese: la politica di austerità si è rivelata disastrosa. Ma Samaras considera la politica intrapresa dal suo governo l'unica strada per uscire dalla crisi e nelle sua campagna elettorale ribadisce che il Paese deve proseguire nella direzione intrapresa.

La proposta del giovane leader Tsipras, ingegnere quarantenne, si muove in tutt'altra direzione. La cancellazione del debito pubblico è uno dei punti chiave che permetterà all'economia greca di ripartire, secondo Tsipras, come è avvenuto per la Germania nel 1953 che, in questo modo, ha potuto risollevare le sorti del Paese. Gli altri temi caldi riguardano consistenti investimenti nella spesa pubblica e finanziamenti mirati a far ripartire l'economia. Le promesse del leader della sinistra greca stanno portando molta fiducia e speranza negli animi di una popolazione che in pochi anni si è vista togliere lavoro e servizi. Tspiras viene considerata troppo utopistica dai suoi avversari, ingenuo e troppo idealista ma sta dando una forte iniezione di fiducia al suo Paese come dimostrano i sondaggi che lo vedono come il possibile e probabile candidato alla vittoria delle elezioni che si terranno oggi. L'Europa teme il risultato delle elezioni greche perchè la vittoria del partito di sinistra Syriza non prevede rapporti concilianti e morbidi con le direttive di Bruxelles che invece risulta propensa a sostenere la politica di austerità portata avanti finora da Samaras.