È ormai prossima la data del 29 gennaio 2015, giorno in cui inizierà ufficialmente l'elezione per il nuovo Presidente della Repubblica Italiana che sostituirà il dimissionario Giorgio Napolitano. È già pronta la griglia di partenza dei possibili candidati alla poltrona del Colle, i partiti sono in gran fermento e si cerca di trovare intese che vadano bene per tutte le fazioni politiche.

L'ultima volta che il Parlamento in camere riunite, ha tentato di eleggere il nuovo Capo dello Stato, è stato un vero e proprio fallimento senza precedenti, tanto da indurre Napolitano a ritornare nell'incarico per altri due anni.

Questa volta si vuole evitare una nuova figuraccia e i partiti stanno cercando di trovare le giuste intese per raggiungere un accordo comune. Ma vediamo insieme la griglia di partenza dei nomi che circolano nelle alte sfere del Parlamento Italiano e le modalità con le quali verrebbe eletto il nuovo inquilino del Colle. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, non ha nascosto la possibilità che si possa verificare un caos politico, anche se alcuni nomi prevalgono su altri.

In pole position sembrerebbe esserci Sergio Mattarella, ma nella prima votazione sarà quasi sicuramente uno scontro fra Grasso e Prodi. Silvio Berlusconi ha già fatto sapere che il suo partito non gradisce un nome proveniente dal vecchio Pci, restano comunque vivi i nomi fatti sin dall'inizio: Giuliano Amato, Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti, Piero Fassino e Anna Finocchiaro, è scomparso per ovvie ragioni il nome di Emma Bonino, dopo la recente notizia dei problemi di salute comunicati pubblicamente tramite Radio Radicale.

Questi ultimi nomi però sono papabili solo dalla quarta votazione in poi, quando cioè non sarà più necessario avere i due terzi degli elettori ma servirà il suffragio.

La carta segreta di Renzi sembrerebbe essere Pietro Grasso attuale Presidente del Senato e poi c'è quel Romano Prodi che è molto gradito dalla fazione dell'anti - patto Nazareno.

Il nome di Grasso è ben visto anche da Bersani e forse anche da qualche grillino, ma dalla sponda berlusconiana, non vogliono al Colle un magistrato. Il Movimento 5 Stelle non si è ancora pronunciato ufficialmente, sta alla finestra a gustarsi la bagarre tra le varie fazioni politiche e soprattutto con le sottofazioni in casa PD. In ogni caso si presume che i pentastellati pendono ancora per Rodotà il quale potrebbe essere il nome al di sopra delle parti.