La Grecia presenterà i suoi piani di riforma economica, necessari per confermare la propria posizione economico finanziaria all'interno della zona euro, ma questa manovra ha attirato le critiche da parte dell'elettorato di sinistra. Questi nuovi piani, secondo fonti interne alla stessa Syriza, andrebbero in contrasto con il programma elettorale della coalizione radicale. C'è da ricordare che la Germania, il più grande contributore materiale dei due salvataggi greci, si trova fortemente esposta ed ha richiesto esplicitamente dei piani che includessero un aumento di tasse e dei prelievi forzosi suo conti greci, al fine di ottenere maggiori finanziamenti da parte dell'Eurogruppo.
Alexis Tsipras, dopo aver garantito queste misure, ha chiesto delle garanzie per ottenere una diminuzione delle politiche di austerità che vanno avanti ormai dal 2010. "Il Governo greco ha proposto una lista di riforme, giuste sotto il profilo sociale, che mirano a combattere l'evasione fiscale e la corruzione", ciò ha affermato il portavoce del governo Gabriel Sakellaridis che inoltre ha aggiunto: "il nostro obiettivo principale è quello che la lista venga accettata dai partner, per questo stanno andando avanti ancora consultazioni e discussioni per arrivare ad un compromesso proficuo per tutte le parti".
In contrasto con la fiducia del Governo sono giunte delle critiche da parte di Manolis Glezos, veterano della Syriza e membro del Parlamento europeo, che ha attaccato duramente il fatto che siano state in larga parte disattese le promesse elettorali, non ottenendo benefici per il popolo greco.
L'unica cosa che è stata fatta, aggiunge, "si è soltanto cambiato il nome alla Troika e il nuovo piano non cambia la disastrosa situazione imposta dalla UE. Mi scuso con il popolo greco per aver fatto parte di questa farsa targata Tzipras". Dal fronte Bruxelles, a seguito di una serie di riunioni dei Ministri dell'eurogruppo, i creditori internazionali stanno esaminando positivamente le riforme promesse da Atene, e valuteranno se alleggerire le misure di austerità imposte a contropartita del denaro fresco immesso nelle casse di Atene.