E' ancora a Firenze, nella città del premier Matteo Renzi che ritiene ormai superata l'emergenza carceraria e che ritiene inutili i provvedimenti di amnistia e indulto invocati dai detenuti, che mostra ancora una volta tutta la sua insostenibilità il sistema penitenziario italiano. "Una mattanza che sembra non finire", hanno dichiarato ieri in un comunicato stampa, in seguito all'ennesimo suicidio di una persona detenuta nel carcere fiorentino di Sollicciano, dopo il suicidio di ieri di un detenuto piemontese di 45 anni nel carcere di Sollicciano, Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, presidente e segretario dell'Associazione radicale "Andrea Tamburi" di Firenze.

I due esponenti radicali sostengono che "contrariamente dai proclami del Governo Renzi, l'emergenza carceraria - hanno sottolineato - è tutt'altro che superata".

Amnistia e indulto, carceri 'inumane' nella città di Renzi

In effetti, se da una parte è vero che le misure messe in campo dall'esecutivo contro il sovraffollamento penitenziario hanno prodotto i primi effetti in termini di riduzione della popolazione carceraria, dall'altra parte è vero anche, per stessa ammissione del ministero della Giustizia e del Dap, che il problema non è assolutamente risolto e che entro giugno 2015 si devono dare risposte "convincenti", dopo le prime "misure tampone", al Consiglio d'Europa e alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Così come è vero che in molte delle 206 carceri italiane la situazione resta drammatica, come per esempio proprio nel carcere della città del presidente del Consiglio, dove nei giorni scorsi il tribunale di sorveglianza ha concesso uno sconto di pena del 10% e un risarcimento in denaro pari circa a 9 euro al giorno di detenzione a un detenuto costretto a vivere in una cella più piccola di 4 metri quadrati, le dimensioni regolarmente previste.

Continui appelli dei Radicali italiani in favore dei detenuti

Non a caso, nella decisione del tribunale fiorentino è stata citata la sentenza Torreggiani che ritiene "inumane e degradanti" le condizioni detentive negli istituti penitenziari italiani. Secondo i Radicali italiani, che continua a battersi per la concessione dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva previsti dalla Costituzione italiana, non bastano la nuove legge sulle pene alternative, il decreto legge svuotacarceri, il decreto legislativo sulla depenalizzazione dei reati lievi per far fronte alla situazione carceraria, ma occorrono amnistia e indulto per risolvere alla radice il problema.

"Così come richiesto dalle massime autorità magistrali italiane e internazionali - hanno evidenziato nella nota Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli - solo i provvedimenti di indulto e amnistia saranno in grado di risolvere i problemi della Giustizia e delle carceri".

Misure di clemenza generale, esame ddl prosegue al Senato

Intanto, oggi (martedì 31 marzo) sono nel calendario dei lavori della commissione Giustizia del Senato, riunita in sede referente, i quattro disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto presentati dai senatori Lucio Barani, Luigi Compagna, Enrico Buemi e Luigi Manconi, relatori Nadia Ginetti e Ciro Falanga. Oltre all'esame congiunto dei ddl per indulto e amnistia continuano la discussione sui ddl per le nuove norme sul Tribunale della famiglia e la Magistratura onoraria; il disegno di legge sul contrasto all'omofobia e alla transfobia; il ddl sull'omicidio stradale che dovrebbe diventare reato a sé stante e i ddl sulla giustizia telematica e il fondo unico giustizia.