Finalmente direbbe qualcuno. È ufficiale: Giuseppe, detto Pippo, Civati, lascia il Partito Democratico. Re Tentenna ha varcato l'inevitabile Rubicone. Del resto da mesi Civati non era d'accordo nemmeno sul colore delle scarpe di Matteo Renzi. Il dissenziente passerà al gruppo misto, ma difficilmente i democratici potranno coglierne la differenza, visto che ultimamente anche il gruppo parlementare del Pd, è divenuto una casbah di parlamentari di ogni colore.
Civati lascia il PD
I militanti sostenitori di Civati, probabilmente tirano un sospiro di sollievo. Visto che idealmente sono fuori dal partito da molto prima di Pippo, che difficilmente avrà un seguito numeroso da parte dei suoi colleghi. Ancorati all'utopia del cambiare il Pd dall'interno o alle poltrone. È evidente che questa decisione potrà accelerare i lavori di un cantiere teso a realizzare un soggetto di sinistra alternativo al Pd. O meglio un soggetto di sinistra. Ormai il Pd è un partito nuovo e diverso, fondato sull'Italicum e sulla figura del suo segretario. Chi non è d'accordo, viene isolato. C'è stato il Jobs Act, lo Sblocca Italia, un inquietante decreto sul fisco smentito solo in parte, la riforma della scuola che ha coeso nuovamente i sindacati e gli insegnanti, parte consistente dell'elettorato renziano.Anche se l'opera di affossamento non è certo iniziata da Matteo Renzi, che non era Presidente del Consiglio né segretario del Pd ai tempi della Legge Fornero o avallando gli acquisti degli F-35.
Civati afferma che "Di fronte al trasformismo di tutto e di tutti, personale e collettivo, sono rimasto fermo e noioso sulle mie posizioni, mentre tutto intorno a me cambiava, vertiginosamente."
A sinistra si dice non c'è niente, e invece tra i ceti popolari è arrivato Beppe Grillo e anche Matteo Salvini. Probabilmente Civati smettendo di discutere con il Pd, tornando a frequentare la società se ne accorgerà se non lo ha già fatto. Facendo in modo che la fine di questa storia politica, sia l'inizio di un'altra.