Dal sito internet del quotidiano La Repubblica si è venuto a sapere, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato l'Italicum. Gli analisti di Fitch Ratings, l'agenzia di valutazione del credito e rating, hanno dichiarato ciò poche ore prima dell'evento: "Il passaggio dell'Italicum rappresenta un progresso, una rivoluzione delle riforme istituzionali e strutturali, che porterà ad un rafforzamento del profilo di credito sovrano nel medio termine. Tuttavia per il momento, le riforme economiche rimarranno dipendenti dalle manovre politiche".

La riforma elettorale è stata ufficialmente approvata il 4 Maggio scorso, con 334 voti a favore e 61 contrari, essa entrerà in vigore dopo essere stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, ma sarà applicabile concretamente a partire dal primo Luglio dell'anno prossimo.

Mattarella e l'Italicum 

Dal sito internet de Il Fatto Quotidiano, si legge che Mattarella non ha avuto critiche da fare riguardo il profilo costituzionale del testo uscito dal parlamento. Sotto un profilo tecnico, si può dire, che il giudizio dell'attuale presidente della repubblica valga doppio, se si ricorda che costui era giudice della Corte Costituzionale quando essa rifiutò il Porcellum, e fautore della legge elettorale del Mattarellum, con cui si è votato dal 1994 al 2001.

Alcuni giuristi erano però in dubbio riguardo l'efficacia e la novità promesse dall'Italicum, in quanto, per certi aspetti, troppo somigliante alla precedente legge elettorale, soprattutto riguardo il premio di maggioranze e le liste bloccate. Dal sito del Sole24ore viene fatto notare che Mattarella non si è fatto condizionare dalle critiche e dai giudizi dell'opposizione renziana, non per niente il presidente della repubblica, alla vigilia della sua entrata al Quirinale, aveva fin da subito ribadito la sua premura ed apprensione per le riforme, che per lui, come per Matteo Renzi, sono essenziali per il paese.

Proprio parlando dell'opposizione, dal sito di Leggo si è appreso che la Lega di Matteo Salvini  insisterà per un referendum sulla nuova legge elettorale, mentre Forza Italia è divisa al riguardo. Renato Brunetta ha dichiarato di essere pronto ad "imbarcarsi in questa battaglia", mentre Altero Matteoli è più propenso per un eventuale rilancio politico del centrodestra.