Come sempre quando si parla di elezioni arrivano lesorprese, e questa volta sono sorprese amare per il Partito democratico esoprattutto per il premier Matteo Renzi.I risultati delle elezioni regionali, benché terminate con un 5-2 a favore del centrosinistra,non sono assolutamente soddisfacenti e vedono l’avanzata della Lega Nord e soprattutto del Movimento 5 Stelle che proprio alleelezioni amministrative aveva fatto registrare in passato i risultati peggiori.Forza Italia resta al di sopra del10%, ma è ora il quarto partito e porta Giovanni Toti alla presidenza dellaRegione Liguria.
Continua invece ad aumentare l’astensionismo ormai prossimo al50%, un dato sempre in crescita negli ultimi anni che certifica il distacco deicittadini dalla politica.
Renzi in difficoltà
Analizzando nel dettaglio le varie sfide, emerge con tuttaevidenza la debolezza dei candidati Renziani; Raffaella Paita perde in Liguria con sette punti di distacco, unasconfitta cocente per il Pd che sperava di dimostrare l’inconsistenza dellasinistra dem, che qui ha sfiorato il 10% contribuendo così a facilitare lavittoria del centrodestra. Ancora peggio è andata in Veneto; Luca Zaia della Lega Nord, è l’unicocandidato a vincere con la maggioranza assoluta dei voti (50,5%) lasciando lacandidata del Pd Alessandra Morettiad un misero 22,7%.
Una sconfitta senza appello per il centrosinistra, comesconfitto è Flavio Tosi che deveaccontentarsi del 11,5% superato anche dal candidato del Movimento 5 Stelle.
Vittorie facili peril Pd
Ci sono state anche vittorie facili per il Pd in questatornata di elezioni regionali, ma sono arrivate da candidati non proprio vicinial premier, e che sono esponenti della vecchia gestione del partito; in ToscanaEnrico Rossi presidente uscente, siriconferma con il 48% dei voti che gli consentono di evitare il ballottaggioprevisto in caso nessun candidato arrivi al 40%; significativo anche ilsuccesso in Puglia di Michele Emilianoche con il 47% dei voti stravince e conquista la Regione; benissimo qui ilMovimento 5 Stelle che ottiene il secondo posto con il 18,5%, mentre il loscontro interno al centrodestra va a FrancescoSchittulli che supera Adriana PoliBortone.
Anche nelle Marche vittoria facile per il centrosinistra che portaLuca Ceriscioli alla presidenza,secondo ma con un ottimo risultato GianniMaggi (M5S) con il 21,8%.
Testa a testa
In Campania il testa a testa ha visto prevalere Vincenzo DeLuca del Pd su Stefano Caldoro; 41% contro 39 il risultato finale, su cui pesaperò la situazione del neo-governatore che per effetto della Legge Severinomolto probabilmente non potrà prendere possesso della carica.
Imprevedibileinvece l'esito delle elezioni in Umbria, in cui Catiuscia Marini deve attendere le prime ore del mattino per poter dire di aver vinto; in una regione di lunga tradizione di sinistra il divario tra lei e lo sfidante Claudio Ricci è di soli 3 punti percentuali.
Analisi Finale
Nel complesso il Partito democratico resta il primo partito del Paese, ma il 40% delle europee è molto lontano, Renzi dovrà agire in fretta e bene per evitare di logorarsi con conseguenze anche sul governo. Movimento 5 Stelle e Lega Nord sono senza dubbio i vincitori di questa tornata elettorale, con i primi che tornano sul 20% e sfidano Renzi per il governo del Paese, mentre Salvini conquista sul campo la leadership del centrodestra; senza la Lega infatti, il Pd vince a mani basse e con distacchi abissali. Forza Italia resta sopra il 10%, e salva la pelle grazie alla vittoria in Liguria con Giovanni Toti.