"Un'emergenza grave che richiede la solidarietà e il concorso di tutte le Regioni". Così parlò Roberto Maroni, allora ministro dell'Interno del governo presieduto da Silvio Berlusconi. Parole condivisibili da uomo di Stato, pronunciate nel 2011 nel bel mezzo di una crisi che vide sbarcare in Italia migliaia e migliaia di immigrati. Un caso per certi versi analogo a quello che il nostro Paese sta oggi affrontando. "Per quanto riguarda il coinvolgimento delle Regioni, delle Province e dei Comuni - spiegava l'allora capo del Viminale - ho proposto un piano per una distribuzione equa in tutte le Regioni con il criterio semplice del numero degli abitanti".
"Mi auguro - concludeva il ministro - che ci sia la solidarietà di tutte le Regioni invocata dal presidente della Repubblica".
A distanza di quattro anni da quell'atto istituzionale il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha scritto una missiva indirizzata ai prefetti del suo territorio, diffidandoli dal "portare in Lombardia nuovi clandestini". Un capovolgimento radicale che non è sfuggito all'occhio attento del web che ha immediatamente riproposto lo stralcio delle sue dichiarazioni. Il governatore ha confermato di voler attuare il blocco dei fondi per tutti quei Comuni che non osserveranno il divieto di accogliere nuovi rifugiati all'interno del loro territorio.