Il tema della Scuola continua ad essere un cruccio per Renzi. La riforma è bloccata al Senato con più di 3mila emendamenti delle opposizioni e della minoranza Pd e Renzi ha dichiarato che, se la riforma non procede, non si potranno effettuare le assunzioni promesse dal governo, suscitando le ire di sindacati ed insegnanti.

La riforma nel pantano

Come si apprende dall'Ansa, la riforma della scuola è bloccata in Senato. Era un pantano annunciato: dopo l'approvazione alla Camera, che aveva suscitato non poche polemiche, la minoranza Pd e le opposizioni avevano già evocato una resa dei conti nel ramo del Parlamento dove il governo ha i numeri più risicati.

E infatti è arrivato il nubifragio di emendamenti: sono più di 3mila e la riforma potrebbe rimanere bloccata per chissà quanto tempo. Renzi ha provato a forzare la mano facendo leva sulle assunzioni: il governo ne ha promesse 100mila nel settembre 2015. Il premier ha fatto sapere che la condizione perchè tali assunzioni vengano effettuate è l'approvazione della riforma in toto, causando una reazione probabilmente opposta alle sue aspettative, o forse solamente alle sue speranze. I sindacati e gli insegnanti hanno gridato al ricatto, in quanto al governo basterebbe stralciare le assunzioni dal provvedimento e farle tramite decreto. Tra l'altro lo stralcio delle assunzioni era già stato chiesto dai sindacati durante la trattativa col governo che ha preceduto l'approvazione della Camera: insomma, Renzi ha voluto battere la lingua sul dente che duole.

Le novità

Il sito dell'ansa riporta la notizia di una riunione avvenuta stamattina a Palazzo Chigi proprio per provare a sbloccare la riforma della scuola e cercare di portare a termine il suo iter parlamentare. Alla riunione erano presenti, oltre al ministro Giannini, anche i parlamentari che fanno parte delle commissioni che devono giudicare la riforma e i capigruppo.

Dalle dichiarazioni lasciate da alcuni partecipanti al termine della riunione si può dedurre che niente di eclatante sia stato deciso e che la situazione sia sempre quella dello stallo. Rosato, capogruppo del PD alla Camera, ha ribadito l'impegno del governo ad approvare la riforma il prima possibile, ma "chiediamo allo stesso tempo alle opposizioni di collaborare perchè con 3mila emendamenti non si può approvare la riforma e se si continua così è solo un modo per rallentare i tempi" (ansa.it).

Tutto è in mano alle opposizioni quindi, e le opposizioni non pare abbiano intenzione di cedere. E' anche possibile che il governo abbia in mente una mossa a sorpresa, come un nuovo "emendamento canguro", ma questo sicuramente agli insegnanti non piacerebbe e il Pd potrebbe ritrovarsi ad avere una vittoria in Parlamento ed una sconfitta in termini di consenso, cosa che il in questo momento proprio non si può permettere. Nonostante tutto riesce comunque difficile immaginare che lo stesso Renzi, che pochi giorni fa proclamava il suo ritorno all'era della rottamazione, adesso possa decidere di arrendersi e ritirare il provvedimento, o lasciarlo dimenticato nella melma parlamentare. Ma, come si sa, quando si tratta del premier le sorprese non finiscono mai.