Riunione urgente, oggi, venerdì 19 giugno, a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e un gruppo ristretto di deputati e senatori del Partito Democratico: lo scopo è quello di assicurarsi che la maggioranza possa andare avanti a velocità 'supersonica' sulla riforma della Scuola (e non solo). 

Il premier, dopo aver espresso in televisione (da Bruno Vespa a 'Porta a porta') tutte le sue perplessità sull'approvazione della legge sull'istruzione, cambia improvvisamente strategia e annuncia che entro dieci giorni il Senato dovrà portare a casa il provvedimento sulla scuola

I tempi sono stati calcolati ed esiste ancora la possibilità che il ddl Buona Scuola possa diventare legge entro la fine del mese di giugno, o al più tardi, nei primi giorni di luglio, affinchè si possa mantenere la promessa delle centomila assunzioni dei docenti precari. 

Scuola, riunione urgente: 'No a stralcio assunzioni dal DDL'

Riunione, dunque, straordinaria e urgente nella quale verrà ribadito il No a qualsiasi proposta di stralcio assunzioni dal provvedimento della scuola: 'È un’ipotesi che non esiste, che non va nemmeno presa in considerazione', è stato ribadito dagli esponenti del Partito Democratico 'solo una sparuta minoranza della minoranza si ostina ad insistere ancora su questo punto'.

Le possibilità, in ogni caso, che Renzi possa ricompattare la maggioranza non sono molte: seppur questo rimane l'obiettivo politico fondamentale per il capo del Governo, a dare una mano al leader del Pd, indebolitosi dopo il voto delle regionali e delle comunali, arriveranno una quindicina di senatori vicini all'ex Forza Italia, Denis Verdini.

Renzi: 'Non ci fermiamo, andiamo avanti'

'Sulle riforme noi del Partito Democratico non ci vogliamo assolutamente fermare - ha sottolineato Renzi, non riferendosi solo alla scuola, ma allargando il discorso anche alle altre riforme come quella costituzionale e quella della Rai. 

'Andiamo avanti diritti anche se sappiamo come il cammino sia ancora lungo', ha dichiarato ieri Renzi in un messaggio rivolto all'Assemblea degli industriali, 'dateci una mano a cambiare per davvero il nostro Paese tutti insieme'. La risposta di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, è stata emblematica: 'Ho visto nascere tre governi in tre anni, spero proprio di non veder nascere il quarto'.