Potrebbe essere il preludio di un nuovo messaggio alle Camere con l'appello ad approvare misure straordinarie come amnistia e indulto sulla stessa scia dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano. In ogni caso, il messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella manda oggi mentre appare "esplosiva" la situazione nelle carceri italiane è chiaro: occorre fare di più per tutelare e rispettare i diritti dei detenuti garantendo loro una detenzione dignitosa ma anche strumenti di formazione e lavoro per il loro reinserimento nella società.

Sovraffollamento nelle carceri e diritti dei detenuti, messaggio del Capo dello Stato

Il Capo dello Stato affronta la questione carceri inviando un messaggio al leader radicale e presidente dell'associazione "Nessuno tocchi Caino" Marco Pannella in occasione della presentazione del dossier sulla pena di morte nel mondo. A Papa Francesco, che si è più volte espresso sulla drammatica questione carceraria oltre che sull'abolizione della pena di morte ma anche dell'ergastolo, è stato andato quest'anno il riconoscimento "L'Abolizionista dell'Anno". Parole di apprezzamento e condivisione dal presidente della Repubblica. "Le sue parole - ha detto parlando dell'impegno del Pontefice - costituiscono un monito e un motivo di impegno.

Non solo per i cristiani - ha sottolineato Mattarella - ma per tutta l'umanità". Chiediamo a tutti i governanti - ha aggiunto il Capo dello Stato nel messaggio a Pannella - di riflettere sulle parole di Papa Francesco". Infine la questione della riforma del sistema penitenziario, nell'agenda dei lavori del governo Renzi.

Ddl per amnistia e indulto, Mattarella sulle orme di Napolitano per misure generali di clemenza?

"Dobbiamo fare il nostro dovere - ha detto il presidente della Repubblica - affinché il nostro sistema penale e carcerario sia conforme - ha evidenziato - ai valori costituzionali". E' proprio la Costituzione italiana a prevedere misure generali di clemenza come indulto e amnistia, i cui relativi ddl restano nel programma dei lavori della commissione Giustizia di Palazzo Madama, ai quali però Mattarella non ha fatto esplicito riferimento nella lettera a Pannella come il suo predecessore Napolitano che rivolse ripetuti appelli al parlamento.

Il Capo dello Stato ha ribadito oggi la necessità di adoperarsi con una certa urgenza per garantire alle persone in carcere una "vita dignitosa durante la pena", per ridurre i tempi dei processi penali e civili. Va garantito ai detenuti, è il monito di Mattarella, il diritto di "progettare un futuro - ha detto - dopo aver pagato per gli errori commessi". Quindi da parte del presidente della Repubblica, almeno per il momento, non c'è il forte solenne appello al Parlamento per la concessione di amnistia e indulto ma le parole contenute nella lettera inviata a leader storico dei radicali e presidente dell'associazione "Nessuno tocchi Caino" potrebbero essere il preludio per un nuovo messaggio alle Camera sulla difficile situazione negli istituti penitenziari italiani.

Intanto il ministro della Giustizia oggi conferma gli interventi allo studio per riformare il sistema delle carceri. "Sì a una riflessione organica sulla pena - ha detto Andrea Orlando - ma no a campagne della paura", ha aggiunto il ministro riferendosi alle polemiche in corso.