Iniziato anche per la Germania di Angela Merkel l'ingresso in patria di migliaia di profughi in fuga dalla follia dei popoli; disperati e alla ricerca di aiuti umanitari. Fra scafisti e barconi, 'ammassati come bestiame' alla ricerca di terre ospitali, spesso 'scaricati' in mare e salvati dai controlli territoriali che registrano l'afflusso migratorio, raggiungono le coste nel tentativo di dirigersi verso altri Stati; sfuggendo ai controlli per nascondersi su treni o automezzi guidati da uomini senza scrupoli complici del trasporto di quella tratta umana.

Le prime reazioni - Si pensava fosse più semplice gestire il sistema ma dopo gli scontri alle frontiere e le risse con le popolazioni locali per l'assegnazione di rifugi d'emergenza, le proteste per alloggi più consoni che lamentavano i migranti e i profughi clandestininessuno avrebbe pensato che un esodo di tali proporzioni avrebbe avuto ricadute anche in altri Stati più lontani dalle coste meridionali dove avvenivano gli sbarchi, 'Italia e Grecia. Quella che sembrava essere esclusivamente una gestione obbligatoriamente italiana si è invece allargata anche alla Germania della Merkel, alla Francia di Hollande, l'Inghilterra di Cameron, l'Ungheria di Orbàn, ecc.

Quali le soluzioni e cosa è stato fatto per arginare il flusso umanitario -Principalmente niente;finché sembrava che gli sbarchi avvenissero esclusivamente nelle coste Italiane era messo tutto a tacere e si continuava a chiedere al Governo serie misure d'intervento con provvedimenti e la minaccia di nuove sanzioni.

Adesso è coinvolta tutta l'Europa e visti i gravi casi di cronaca che si susseguono giornalmente nel tentativo d'esodo di massa organizzati dagli 'scafisti della morte', gli Stati membri si trovano alle prese di un complesso sistema di ordine pubblico e di assegnazioni dei permessi d'ingresso.Ora che la realtà dei fatti è stata accertata si parla di rivedere il mandato di Dublino affinché sia permesso agli Stati coinvolti di distribuire in equa misura i milioni di esseri umani che approdano nella terra di tutti.

L'importanza degli aiuti umanitari - Èstata in misura, pari alle capacità da sempre dimostrate a grande forza con la consapevolezza di quello che stava accadendo oltre i suoi confini. Puntualmente si alternavano anche i severi moniti proclamati dal primo ministroVaticano,Papa Francesco,affinché 'l'Europa' si unisse nel combattere la piaga che stava affliggendo le popolazioni in guerra per motivi religiosi o territoriali; umanamente e spiritualmente anch'egli coinvolto dall'orrore dell'Isis e dalle minacce che si perpetravano ai danni di Roma capitale.

Adesso dopo Mare Nostrum che aveva "salvato centomila vite in un anno" si continua a 'combattere' con l'operazioneTriton, che con l'aggravarsi della cronaca attuale appare una sconfitta dell'Unione Europea. Vedremo adesso che, 'il coperchio e volato via dalla pentola', cosa saranno capaci di organizzare e di proporre agli Stati membri il leader politico tedesco e quello francese che a parere dei popoli sembrano decidere le sorti dell'intera Comunità Europea.