Il generale maggiore della difesa russo Igor Konashenkov ha affermato che, grazie all’offensiva coordinata delle truppe siriane e dell’aeronautica sovietica, i miliziani dello Stato Islamico hanno battuto in ritirata verso la Siria. Gli estremisti dell’ISIS stanno arretrando e provano a riposizionarsi in nuove zone, modificando velocemente il metodo di rifornimento di proiettili, armamenti, viveri e materiali vari. Per avere un assoluto riscontro che quanto dichiato corrisponda alla realtà, i russi hanno ispezionato minuziosamente le aree di stazionamento degli jihadisti, servendosi di aeromobili e di veicoli aerei dotati di telecamera ma senza equipaggio da dover mettere in pericolo.
Alcune delle più importanti operazioni anti Isis
Konashenkov ha aggiunto anche che i caccia dell’aeronautica militare russa, nell’ultima giornata di attacchi, hanno colpito 32 avamposti dell’ISIS. Nei territori intorno a Damasco è stata resa inoffensiva una postazione lancia missili terra aria, che era stata precedentemente sottratta dall’ISIS all’esercito siriano. Sono stati anche annientati i punti di comando dei terroristi nelle provincie di Aleppo e Idlib. Infine, nei dintorni di Hama, è stata scovata ed eliminata una stazione d’artiglieria pesante ben nascosta.
I risultati dell’azione militare
A circa 2 settimane dall’inizio delle operazioni militari russe contro lo Stato Islamico e le altre cellule terroristiche sembrerebbe che l’iniziativa abbia dato i riscontri desiderati.
L’azione dell’aeronautica militare russa, congiunta ai movimenti sul suolo dei soldati governativi, è servita ad indebolire più facilmente lo Stato Islamico. Sono stati colpiti circa 500 obiettivi sensibili e importanti per gli jihadisti, come centri di potere, luoghi in cui si preparavano futuri miliziani, centri di stoccaggio di materiale bellico, infrastrutture di trasmissione ed elaborazione dati e laboratori di materiale deflagrante.
In particolare è stato annientato anche uno dei grandi centri direzionali di una delle maggiori fazioni di terroristi. Le provincie maggiormente soggette ad intervento sono state quelle di Aleppo, Idlib, Latakia, Hama e Deir ez-Zor.