E' ricominciato oggi pomeriggio nell'aula di Palazzo Madama, dopo un primo rinvio per la riunione dei gruppi parlamentari, l'esame del ddl per le riforme costituzionali che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi. Dopo la discussione in cui i parlamentari dei gruppi di opposizione hanno annunciato iniziative di "resistenza passiva" in forte polemica con l'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi, sono riprese le operazioni di voto degli emendamenti all'articolo 10 del ddl Boschi che riguarda, in particolare, i poteri legislativi da assegnare alle nuove camere e quindi si affronterà anche la questione relative alle regole per la concessione di amnistia e indulto, oltre che delle dichiarazioni di guerra, delle leggi elettorali, delle libertà religiose, delle questioni di carattere etico.
Alcune votazioni saranno a scrutinio segreto e non si escludono sorprese o franchi tiratori pronti a impallinare il governo alla prima occasione propizia.
Riforme, caos al Senato: riprende il voto sull'articolo 10
Intanto, polemiche in aula tra il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e il presidente Pietro Grasso. Il capogruppo dei pentastellati a Palazzo Madama, Gianluca Castaldi, nel corso del suo intervento ha paragonato la seconda carica dello Stato all'arbitro Byron Moreno, divenuto famoso per lo scandaloso arbitraggio nei confronti dell'Italia ai Mondiali coreani 2002. "È altamente offensivo, non credo assolutamente - ha replicato Grasso - di meritare l'accostamento"."Fino a questo momento - ha detto con altri toni il senatore dei Conservatori e Riformisti Tito Di Maggio - all'opposizione è stata negata qualsiasi agibilità politica, in un dibattito che - ha aggiunto intervenendo alla ripresa dei lavori d'aula - non verte su una semplice legge ordinaria, ma su una fondamentale riforma della Costituzione".
Polemiche tra il capogruppo M5s e il presidente Grasso
Alle opposizioni replica il Pd. "Noi siamo maggioranza - ha detto il capogruppo Pd nell'Aula del Senato replicando alla protesta delle opposizioni - che si assume la responsabilità di esser maggioranza. Ciò che non possiamo accettare - ha aggiunto - è che la maggioranza sia minoranza.
Abbiamo già dimostrato - ha proseguito Luigi Zanda - di essere molto aperti e molto flessibili su punti centrali". Di riforme ha parlato anche il fondatore di Ala Denis Verdini. "La decisione che abbiamo assunto - ha detto parlando - prevede al momento il voto sulla riforma. Stare all'opposizione, non andare al governo, ma - ha spiegato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 - stimolare questo governo".
Nel frattempo, a proposito di riforme e gossip politico, Alessandra Moretti, capogruppo dei Dem in Regione Veneto, vedrebbe bene come futuro premier l'attuale ministro delle riforme Maria Elena Boschi. "Perché no?", ha risposto la Moretti alla domanda sulla Boschi rivoltale nel corso della puntata di ieri sera a Otto e mezzo su La7. "Mi piacerebbe - ha aggiunto - un presidente donna in futuro".