Esiste anche in Italia, come in Inghilterra, in Australia o negli Usa, una cattedra in “Sociologia del terrorismo”, tenuta dal professore Alessandro Orsini presso l’Università Luiss di Roma. Il docente, più volte chiamato a commentare eventi terroristici o particolari momenti di tensione causati da azioni di gruppi dell’Isis o di Al Qaeda, ha proprio recentemente spiegato che, a differenza che in Francia e in Inghilterra, in Italia è meno probabile un attacco terroristico. Già inuna intervista rilasciata il 2 febbraio scorso, lo studioso ne chiariva anche le ragioni: “I terroristi dell’Isis e di Al Qaeda hanno una gerarchia dell’odio.
L’Italia è un Paese odiato ma non è in cima a questa gerarchia. Prima di noi vengono l’Inghilterra, la Francia, il Canada, l’Australia e anche il Giappone”. Orsini, aggiungeva poi profetico, che un attacco terroristico è anche molto costoso, per cui, nonostante la simbolica importanza che Roma e l’Italia rivestano come centro della cristianità, può essere più significativo per un gruppo armato, sferrare un attacco in altre capitali europee, tipo Madrid, Londra e Parigi.
'Sono stupidi'
Ancora a proposito di studi dei comportamenti e delle strategie dei terroristi. Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, quando oggi in un programma televisivo del mattino gli hanno chiesto quale sia la strategia dei terroristi, ha risposto: “Non accreditiamo al terrorismo la troppa intelligenza.
Il terrorismo è stupido, può uccidere 150 persone nella maniera più vigliacca, orribile, ma fino a dove potrà arrivare? Ci sono milioni di ragazzi già stamattina nelle aule delle scuole e delle università, pronti a ripartire, studiare, sognare. Certo fanno male, è difficile fermarli anche se non sono un esercito ma non ci dobbiamo far spaventare.
Dobbiamo dire ai nostri figli che così come esistono le persone per bene esistono i cattivi, che non sono solo nelle favole”.
Anche oggi, in tutto il mondo, ci sono state varie commemorazioni per ricordare le vittime di Parigi. Un minuto di silenzio a Place de la Republique, commemorazioni e preghiere in tutta la Francia, ma soprattutto nella piazza nel centro dell’area interessata dagli attentati dove, in uno degli edifici, sono sistemate 129 salme, molte delle quali ancora non identificate. Ieri gli studenti della Bocconi hanno fatto volare 400 palloncini rossi e blu per testimoniare la loro vicinanza alla Francia e alle sue vittime.