La presidente della Camera Laura Boldrini risponde alle accuse lanciatele dai 5 stelle sulla lunga pausa dei lavori dell’aula, di circa 10 giorni, da venerdì 4 dicembre a lunedì 14, complice anche il ponte dell’Immacolata. Per la Boldrini è dipeso dalla legge di stabilità, ancora ferma in commissione. Ferie per i parlamentari e maxi-ponte per la Camera al completo. Questo è il tormentone politico sempre di attualità a ridosso dei periodi di vacanza. Questa volta, quanto sta accadendo, pare sia colpa della legge di stabilità, che impegna le commissioni per il ponte dell’8 dicembre, proprio mentre si registra lo stallo sulle votazioni dei giudici per la Consulta con ben 29 fumate nere.
Chiusa o aperta?
La Camera non è però del tutto chiusa, occupata dai 48 membri della commissione Lavoro presenti a Montecitorio. Mancheranno dunque all’appello gli altri 582 parlamentari. Anche questa volta i grillini vestirano come al solito i panni dei fustigatori, mentre la Boldrini non ci sta a passare per la presidente di una Camera di scansafatiche, per lei notizia infondata in quanto a lavorare continuano ad essere le commissioni, e con la manovra, da prassi, l’aula si ferma. In effetti la polemica resta circoscritta ai 5stelle, perché le altre forze di opposizione non intendono anche questa volta appoggiare quella che definiscono ‘una deriva demagogica’.
Nonostante tutto, ricordano che forse lo spazio per qualche votazione sulla consulta si sarebbe potuta ritagliare.
Invece si riprenderà il 14 dicembre con votazioni ad oltranza, e l’accusa generalizzata è che alla maggioranza servisse tempo per rimettere in riga i ‘malpancisti’ (coloro che nel gesto politichese sono poco propensi nei confronti di un certo programma ed accampano scuse per non seguirlo) e per raggiungere un’intesa.
Una mini-coalizione protesta
Con i deputati del M5S, si uniscono Sinistra Italiana e Fratelli d’Italia nella richiesta di mandare avanti per lo meno le procedure per l’elezione dei membri della Corte Costituzionale, magari approfittando della mancanza della maggior parte dei colleghi.Dobbiamo però aspettare fino al 15, quando ad arrivare in aula sarà la legge di stabilità, ed il 23 si chiude per la pausa di Natale, finalmente.