"The Donald" alza la testa e guarda gli accampamenti nemici. Marco Rubio ha smontato le tende, la sconfitta elettorale in Florida è stata una vera Waterloo per il giovane senatore. John Kasich continua la corsa ma non è mai stato un problema per Trump. L'unico avversario degno di nota per la nomination repubblicana alla presidenza degli Stati Uniti resta Ted Cruz. Con il ritiro di Rubio, il senatore del Texas potrebbe contare su un numero di voti non indifferente. Ma sorpassare Trump è possibile? Stando alle cifre lo è, ma non è impresa facile.

Trump avanti di oltre 260 delegati

A conti fatti per la nomination repubblicana occorrono 1.237 delegati su 2.472 complessivi. Trump ne ha ottenuti finora 673, Cruz è a quota 411. Il vantaggio è di 262, un bel distacco. Il prossimo appuntamento è fissato al 22 marzo con le primarie in Arizona ed i caucus nello Utah, per un totale di 98 delegati. Cruz deve puntare essenzialmente alle primarie “pesanti”, quelle che mettono in palio il maggior numero di delegati. Le più importanti sono in California, il 7 giugno, dove ad attendere i candidati ci sono 172 delegati ma si tratta dell'ultima data disponibile e da qui a giugno i giochi potrebbero essere già conclusi. Anche perché il 19 aprile Donald Trump gioca in casa, nella sua New York, con 95 delegati in palio. Questo aspetto "The Donald" lo mette decisamente in conto e, purtroppo, lo sa bene anche Ted Cruz "condannato" pertanto a vincere sempre, o quasi.