Tutto il mondo guarda alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Ovvio che un cambio al vertice della superpotenza economica e militare mondiale desti interesse, sia tra quelli che sono gli alleati politici, sia tra i nemici. Stavolta però l'occhio del mondo è rivolto agli States sin dalle primarie, quando ancora non sono arrivate le nominations di Democratici e Repubblicani per la Casa Bianca. Inutile sottolineare come i meriti, o forse dovremo dire le cause, siano da attribuire a Donald Trump. Il miliardario newyorkese sta letteralmente volando alle primarie repubblicane e, stando agli attuali risultati espressi dagli elettori, saranno lui ed Hillary Clinton a sfidarsi per le presidenziali il prossimo novembre.

Trump "rischia" dunque di diventare l'uomo più potente del mondo, politicamente parlando? Il termine “rischio” non è usato a sproposito in questo caso, anzi secondo il parere dell’Economist Intelligence Unit (EIU), istituto di analisi del gruppo Economist, il possibile ingresso di “The Donald” alla Casa Bianca è attualmente tra i maggiori rischi del pianeta.

Quando un uomo diventa un rischio globale

Il gruppo di studio dell’EIU stima ogni singolo “rischio” in un scala che va ad 1 a 25. La possibile vittoria di Trump alle elezioni presidenziali americane è stimata ad un livello di pericolo 12. Per intenderci, a livello 12 è stimato anche il pericolo che il terrorismo jiahdista possa in qualche modo destabilizzare l’economia mondiale.

A livello globale dunque “Donald Trump presidente degli Stati Uniti” sarebbe pericoloso tanto quanto quello Stato Islamico che lui stesso promette di debellare. Addirittura più pericoloso perché, nella top ten stilata dall’EIU, Trump presidente è al sesto posto e precede di una posizione proprio la “minaccia Isis sull’economia mondiale”.

Più rischiosi di “The Donald” al momento sono soltanto la recessione dell’economia cinese, stimata a 20; una nuova guerra fredda causata dagli interventi militari russi in Ucraina e Siria, livello di pericolo 16; una crisi di debito aziendale nei Paesi emergenti causata dalla volatilità dei cambi, pericolo 16; lo sfaldamento dell’Unione Europea, stimata a 15; la cosiddetta “Grexit”, ovvero sia l’espulsione della Grecia dall’area euro che potrebbe causate un’implosione della stessa, anche questa a livello di pericolo 15.

Dietro il rischio-Trump, ci sono nella lista sia l’Isis che la “Brexit”, l’uscita del Regno Unito dalla zona euro. Singolare che in tutte le circostanze si tratti comunque di un complesso di accadimenti mentre, nel caso specifico di Donald Trump, il rischio globale è legato ad un solo uomo. Comunque vadano a finire le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, pertanto, il mega imprenditore di New York detiene un poco invidiabile primato. È infatti la prima volta che un singolo politico viene inserito nella lista di rischi mondiali stilata da EIU.

Pericoloso, al di là delle sue idee estremiste

Il pericolo Trumpnon è legato esclusivamente alle sue idee estremiste, ai muri messicani, al giro di vite sugli immigrati o alle barriere commerciali che intenderebbe innalzare con la Cina, tanto per citare alcuni dei suoi leitmotiv.

Donald Trump attualmente è spinto da un vero plebiscito dell’elettorato repubblicano ma i vertici del suo partito gli sono dichiaratamente ostili. Ciò, in caso di una sua presidenza, potrebbe provocare una vera paralisi della politica statunitense perché all’interno del Congresso parecchie sue proposte potrebbero subire la bocciatura repubblicana oltre che quella inevitabile dell’opposizione. Da qui ad una crisi economica del Paese il passo è brevissimo. Quanto a quelle che sono le sue reali proposte politiche, fino a questo momento Trump è andato avanti a suon di provocazioni e pertanto la sua eventuale linea d’azione concreta è un bel mistero per tutti, anche per i suoi sostenitori.