L'Italia, con gli alleati, si starebbe preparando a un intervento armato in Libia e, secondo il Wall Street Journal, tale intervento sarebbe ormai imminente, poichè a Roma sarebbe già operativo il Centro di coordinamento della coalizione. Sempre secondo il giornale newyorchese, che cita come fonte il generale Donald Bolduc, comandante delle Forze speciali USA in Africa, da mesi americani, francesi, britannici, italiani e altri starebbero preparando un piano per intervenire direttamente in Libia, come già avvenuto nel 2011.
Queste dichiarazioni del WSJ fanno seguito alle recenti rivelazioni del quotidiano francese Le Monde, secondo il quale la Francia starebbe già conducendo una guerra clandestina in Libia, basata su azioni puntuali e mirate, non ufficiali e dirette al contenimento dell'ISIS.
Queste azioni sarebbero condotte dalle forze speciali della Direzione generale della sicurezza esterna (GSE), che opererebbero nell'est del Paese.
In seguito a queste rivelazioni del giornale francese Le Monde, il Ministero della difesa d'Oltralpe ha aperto un'inchiesta per "violazione del segreto militare difensivo", accusando che le rivelazioni in merito ad operazioni segrete possono mettere in pericolo chi opera sul campo, nonchè danneggiare il buon esito delle operazioni stesse. D'altra parte l'opinione pubblica francese sta incominciando a chiedersi se sia legittimo condurre una guerra, seppure di basso profilo, senza porre la questione all'interno del Parlamento.
Circa la presenza dell'ISIS in Libia, le ultime notizie dell'intelligence USA parlano di un afflusso di rinforzi che starebbe incominciando ad arrivare anche da zone dell'Africa prima considerate estranee al fenomeno ISIS, come ad esempio il Senegal.
Queste notizie sono tanto più allarmanti in quanto fanno temere una presa della propaganda estremista non solo ad est e verso sud, nel centro dell'Africa, ma anche verso le aree considerate più tranquille dell'ovest. I guerriglieri senegalesi sarebbero circa 20 ed avrebbero portato con sé le proprie famiglie.