“Io city manager solo per lui”. Un’apertura che ha del clamoroso, anticipata nel tempo da numerose dichiarazioni di considerazione e rispetto, come questa: “Alfio Marchini è l’unico a cui riconosco competenza, etica e generosità nella missione di amore verso Roma” ricambiata nel tempo da altrettanti gesti d’amore, come nella giornata di ieri in cui in un comunicato, Marchini dichiarava: "Guido Bertolaso ha dimostrato nella sua vita di essere un uomo che ha risolto molti problemi. Di lui ho grande rispetto. In tutta questa vicenda Berlusconi e Bertolaso hanno dimostrato che anche in politica esiste la correttezza, una cosa che fa onore a entrambi.

Sul resto voglio parlare di temi concreti. Siamo gli unici ad avere programma e soluzioni".

Si ricompone una sorta di coalizione senza FdI e Lega

“E’ l’unico che può battere la Raggi”. Questa una dichiarazione rilasciata dal guru del m5s poco prima di morire. E i sondaggi sembrerebbero non dargli torto. Berlusconi però invita alla calma: “Io sono ancora per Forza Guido”, in una fase che forse è meglio lasciare sedimentare ancora. Ma fino a quando dovremo assistere a questo teatrino? La presentazione delle liste con i candidati a sindaco è tra pochi giorni, il termine ultimo è del 6 e7 maggio, ma per allora bisognerà avere moduli e stampati senza alcun errore, inoltre ci sono delle firme di cittadini da raccogliere per ogni lista, insomma c’è parecchio lavoro da fare a partire dalla scelta del capolista, che doveva essere Alessandra Mussolini, ma si parla anche di Renato Brunetta.

L’intesa era già stata subodorata da un altro candidato della Destra, Francesco Storace, che in un appello fatto a marzo a tutti i candidati del centrodestra aveva ricevuto risposta solamente da Alfio Marchini. Sapute le dichiarazioni della Meloni che si dice contraria agli apparentamenti qualora riuscisse ad andare al ballottaggio, dichiara alla tv Sky: “E’ un errore dirsi chiusa agli apparentamenti al ballottaggio, significa chiudere a sportellate qualsiasi ulteriore alleanza e questo è uno sbaglio”, paventando altrimenti, la ricomposizione di una coalizione in cui la Destra andrebbe a collocarsi con la propria identità a destra di Forza Italia e delle liste civiche di Marchini.

Salvini e Meloni

In conferenza stampa Salvini, più determinato che mai, dichiara. "Abbiam perso fin troppo tempo. Non c'è in ballo la leadership del centrodestra. Chi vuole vincere lo sa, perché Giorgia Meloni è un candidato che vuole vincere." Giorgia Meloni: "Le mie porte sono aperte sempre ma non aspetto nessuno e non faccio apparentamenti al ballottaggio.

Io non prendo ordine da nessuno, corro da sola". Dichiarazioni che veramente dimostrano una chiusura non solo nei confronti della sinistra ma anche nei confronti di tutte le componenti politiche che potrebbero appoggiare la Meloni solo se eventualmente andrebbe al ballottaggio, se non prima. La presenza di Salvini, a prescindere dalle sue dichiarazioni, lasciano trasparire l'interesse della Lega ad avere una presenza forte a Roma e nel meridione, non sappiamo a che pro, se non che rientri in una corrente lepenista italiana non più relegata alla Padania di bossiana memoria.