Votazioni concluse e spogli effettuati, irisultati delle votazioni per il referendum sulle trivelle sono disponibili.L'Italia ha deciso di astenersi e non votare, e così facendo non tutelerà il mare da ulteriori danni ambientali. Ha votatoil 32% della popolazione, ma il quorum non è stato raggiunto e la legge sulle trivellesarà solo un ricordo. Nessun rischio quindi per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale ha più volte dichiarato le proprie dimissioni nel caso in cui al referendum avesse vinto il SI. Il Premier ha dichiarato ieri sera in diretta su Sky: "in questo referendum non ci sono né vinti né vincitori, l'unica cosa che è salva sono i migliaia di posti di lavoro che con il referendum erano a rischio".
Addio trivelle in mare
Il referendum del 17 aprile ha messo in gioco gli Italiani per decidere in merito alle trivellazioni in mare. Votando il No, resta l'attuale legge che permette alle aziende petrolifere che hanno già autorizzazione, ditrivellare in mare attraverso le piattaforme per estrarre il petrolio, fino a che il giacimento petrolifero sottomarino non sia esaurito definitivamente senza richiedere ulteriori permessi. Votare Si invece, avrebbe cambiatol'attuale legge in vigore e avrebbe consentitol'estrazione del petrolio attraverso le trivelle in mare, solo per 30 anni dal rilascio della concessione da parte dello Stato Italiano, con le licenze che avrebbero necessitato di un rinnovo non tacito.
Matteo Renzi e le spese del Referendum
L'ha detto pubblicamente: "se l'Italia decidesse di votare SI al referendum sulle trivelle potrei dimettermi". Questo è quanto dichiarato dal Premier Matteo Renzi.Il Presidente può tirare un respiro di sollievo, l'Italia era intenzionata al Si, ma il quorum non raggiunto rende inutili le votazioni, facendo sperperare circa 300 milioni di euro.
Matteo Renzidopo levicende giudiziarie e politiche che hanno colpito il Partito Democratico, dovrà darsi da fare affinché il mare e l'Ambiente vengano tutelati dal rischio delle attuali trivellazioni in mare.