Ad aprire i lavori è stato proprio il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, esordendo: “In Italia si fa tanta ricerca scientifica, molto competitiva, con un ottimo impact factor, ma purtroppo rimane lì. Manca il passaggio dalla ricerca al brevetto e da questo al suo sfruttamento nel territorio nazionale. Dobbiamo riuscire a fare sistema, è estremamente necessario che tutto il Paese capisca che la ricerca biomedica è un asset strategico per l'Italia, su cui puntiamo per crescere, dare sviluppo e dare più opportunità ai cittadini e ai pazienti”.

“In questi due giorni”, ha aggiunto il ministro, “verranno valutate proposte concrete, con un confronto aperto tra ricercatori, operatori sanitari, il mondo dei pazienti, le associazioni, gli investitori”. Nei prossimi anni sarà possibile arruolare fino a 20mila ricercatori con regole nuove, dalla durata dei contratti ai salari. Si è parlato di contratti a struttura piramidale che possono durare anche 15 anni.

Stati Generali della Ricerca Sanitaria

A Roma, il 27 e 28 aprile, presso l'Auditorium del Massimo (zona Eur), sì è tenuta la Conferenza sulla situazione della ricerca scientifica nel nostro Paese. Una occasione per individuare i settori di eccellenza e per dare un indirizzo ai giovani che vogliono fare ricerca in Italia.

I temi in agenda erano decisamente sfidanti: come favorire la mobilità dei ricercatori da e verso il nostro Paese? Come consolidare la cooperazione tra mondo accademico e aziende private? Qual è lo stato degli investimenti per la ricerca in un settore cruciale per il nostro Paese, quello agroalimentare? Come l’Italia si sta preparando ad affrontare le sfide nei settori della prevenzione e della terapia molecolare e genica?

L’Italia ha bisogno di una “rottamazione” anche in questo campo, mettendo da parte rendite di posizione e privilegi, acquisiti per merito o semplice clientelismo, e favorire una nuova governance che veda i ricercatori protagonisti attivi e che faccia convergere le risorse disponibili, in direzioni chiare e condivise. In una prospettiva di benchmark internazionale e di rapporto con i venture capital.

Un elemento centrale del convegno è il cosiddetto “trasferimento tecnologico”, cioè come trasferire le nuove conoscenze, derivante dalla ricerca nei laboratori, al mondo produttivo. Il modo migliore per valorizzare la ricerca, i ricercatori e saper sfruttate la proprietà intellettuale, i brevetti.

La ricerca sanitaria in Italia

Il comparto sanitario, pur dibattendosi tra limiti e criticità, rappresenta un asset strategico per il nostro Paese. Parliamo di un settore portatore di grandi valori etici e sociali, ma che costituisce, per tutto l’indotto e per le diverse realtà che interconnette, una significativa opportunità di crescita e di occupazione.

Il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, Stefania Giannini, come il suo collega Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, hanno annunciato che con il progetto Human Technopole, a Milano nella sede dell’Expo, il governo vuole far arrivare oltre 1600 ricercatori da tutto il mondo per creare un sistema integrato.

Martina ha anche accennato al rapporto cruciale tra educazione alimentare e salute.

I segnali sembrano andare nella direzione giusta ma va segnalato che in Italia, troppe volte la ricerca è stata citata solo come slogan in campagna elettorale o in qualche salotto televisivo, mentre continua inarrestabile la fuga all’estero di laureati giovani e anche meno giovani.