Dopo che due imprese private, Soundreef e Patamu, hanno fatto il loro ingresso sul mercato italiano della gestione del diritto d'autore e dopo che due big del calibro di Fedez e Gigi D'Alessio hanno deciso di lasciare la SIAE per farsi rappresentare da Soundreef, il tema sull'ipotesi di liberalizzazione del mercato dei diritti d'autore si fa sempre più caldo.
Ricordiamo che da circa 75 anni la SIAE, società italiana degli autori e degli editori, è monopolista in questo mercato grazie ad una legge dello Stato Italiano risalente al 1941 e che oggi in molti, tra cui tanti autori stessi, vorrebbero cambiare.
In particolare il punto di discussione è rappresentato dal monopolio e dal fatto che in Italia non sia possibile per un autore scegliere una società di intermediazione (collecting society) diversa da SIAE a meno che l'autore non decida di gestirsi in proprio i diritti o di rivolgersi a società estera.
A scombinare le carte è arrivata dall'Europa la Direttiva Barnier alla quale l'Italia si sarebbe già dovuta adeguare da aprile ma che ancora non ha legiferato in materia. Il governo è infatti diviso tra chi, come il ministro Franceschini, propende per una riforma della SIAE senza privarla del monopolio, e chi invece vorrebbe totalmente liberalizzare il mercato aprendo le porte ad altre potenziali concorrenti di SIAE in nome di una maggior efficienza e trasparenza.
Su esposto di Patamu oggi si è espressa sulla questione anche l'AGCM, l'Autorità Garante della Comunicazione e del Mercato, la quale ha usato nei confronti del monopolio SIAE parole molto chiare in senso liberale.
L'AGCM spiega come il monopolio SIAE sia un caso isolato in Europa riguardo alla gestione dei diritti d'autore e che questa situazione di privilegio nel mercato non sia in linea con i dettami della stessa direttiva a cui l'Italia si dovrà al più presto adeguare.
Pur non prevedendo esplicitamente l'abolizione del monopolio SIAE, la direttiva chiede agli Stati Membri di dotarsi di sistemi di gestione basati su efficienza, libertà di scelta per gli autori su quali diritti riservarsi e a chi affidarne la gestione , trasparenza. Tutti elementi che il monopolio SIAE non garantisce.
L'Autorità si esprime quindi a favore dell'abolizione dell'articolo 180 della Legge sul Diritto D'Autore (633/1941) che prevede appunto l'esclusività della SIAE nell'attività di intermediazione dei diritti d'autore sul territorio nazionale.
Il monopolio distorce il mercato e pertanto l'AGCM invita il legislatore a uniformarsi alla direttiva europea in modo da creare condizioni di mercato libero ed efficiente, senza limitazioni della libertà di iniziativa economica degli operatori e di libertà di scelta degli utilizzatori.
L'AGCM ha aggiunto oggi un altro tassello verso una riforma ormai acclamata a gran voce da numerosi operatori di settore. Non resta che attendere il coraggio del Governo.