Gli elettori italiani a ottobre saranno chiamati a esprimersi a favore o meno della Legge costituzionale approvata lo scorso aprile in seconda lettura anche dal Senato. Il testo di legge, proposto dal ministro Maria Elena Boschi, sarà sottoposto a consultazione referendaria confermativa, come stabilito dall'art. 138 della Costituzione, in quanto è stato approvato da una maggioranza inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera. A differenza del referendum di tipo abrogativo, quello confermativo non implica il quorum della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, per cui conterà e avrà validità effettiva il parere espresso dalla maggioranza delle persone che andrà a votare.

Cosa si vota

I cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi a favore o meno delle riforme contenute nella Legge costituzionale ideata dal ministro Boschi. Modifiche che possono essere riassunte, in modo semplice, nei seguenti punti:

1) Abolizione del bicameralismo perfetto. I poteri di indirizzo politico e di controllo dell'operato del Governo sono affidati alla Camera dei Deputati, mentre il nuovo Senato (composto da 100 membri, non elettivi) rappresenterà le realtà territoriali;

2) Modifiche referendarie. I referendum proposti da 800 mila cittadini potranno essere considerati validi nel momento in cui partecipa alla consultazione la maggioranza dei partecipanti alle ultime elezioni della Camera dei Deputati.

Sempre in materia di iniziativa popolare, è invece alzato a 150 mila proponenti il quorum nel caso di proposta di legge.

3) Abolizione del Cnel e province. Nell'ultima parte della Legge Boschi, invece, viene stabilita l'abolizione del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro e delle province, per dar spazio alla nuova realtà delle città metropolitane.

Dunque, sono modifiche costituzionali che, oggettivamente, si propongono due scopi principali: velocizzare i tempi nell'attuazione di un disegno di legge e diminuire i costi della politica. Nel complesso, costituiscono un buon punto di partenza per rinnovare le istituzioni e rendere più efficiente lo Stato.