Non è tempo di vacanza per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, impegnata a sbrogliare il caos provocato dall’emergenza rifiuti. La situazione in città è critica, molto critica, e di sicuro in molti tra i suoi elettori hanno cominciato già a storcere il naso. La prima cittadina cinquestelle si è insediata in un contesto già compromesso dalle ripercussioni dei vecchi scandali come Mafia Capitale, ma il cambio di passo repentino promesso è stato disatteso. La Raggi forse ha pagato lo scotto del noviziato e la necessità di rispettare le indicazioni piovutele sul capo dal direttorio grillino romano.

La sindaca ha parlato chiaramente di un rischio sanitario per la Capitale e ha difeso ancora una volta l’assessore Muraro accerchiata dall’opposizione per il suo passato all’Ama. A dispetto del fuoco incrociato in Campidoglio, gli occhi dei romani devono assistere ogni giorno a scene raccapriccianti nelle strade di tutti i quartieri: dai cumuli di immondizia non raccolta, alle colonie di topi che circolano indisturbati. La Raggi ha annunciato un piano per arginare tali situazioni ma la realtà è un’altra: finché non chiederà il sostegno del governo nazionalepoco o nulla muterà nell’immediato. Meglio soli che male accompagnati? A lei l’ardua scelta: Roma non può morire così.