La data sembra ormai certa, manca solo la ratifica del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per dare il definitivo via libera al 4 dicembre come giorno per chiamare gli italiani alle urne.
La prima domenica dell'ultimo mese dell'anno i tutti i cittadini potranno esprimere la loro opinione in merito al Referendum Costituzionale proposto dalla Ministra Maria Elena Boschi e dal governo Renzi. Non essendo abrogativo questo referendum non richiede un quorum minimo di votanti, indipendentemente da quante persone andranno alle urne sarà valido; inoltre si definisce unico, questo vuol dire che tutte le proposte sono racchiuse in un unico pacchetto e che la riforma viene approvata o meno in modo inscindibile.Il referendum costituzionale è un importante strumento di democrazia diretta a cui è bene arrivare preparati ed informati.
Il superamento del bicameralismo perfetto, riforma del Senato
Questa è forse la parte più importante della riforma. La Camera rimarrà l'unica assemblea legislativa tranne alcune materie che rimarranno di competenza anche del Senato che non si occuperà più di dare la fiducia alla Governo. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera sarà trasmesso al Senato che potrà disporne l'esame entro 10 giorni su richiesta di un un terzo dei suoi componenti. Ci sarà una modifica anche strutturale, il Senato che diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali, sarà costituito da 100 senatori di cui 95 scelti dai consiglieri regionali e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. In quest'ottica il Senato assume la funzione di organo di raccordo tra stato, regioni e comuni.
Il rapporto Governo-Parlamento
Saranno limitati gli strumenti a disposizione del Governo per legiferare, in particolare l'utilizzo dei decreti legge, non ne potranno più essere emessi di eterogenei, non si potranno aggiungere elementi estranei in fase di conversione e non potranno più essere approvati in commissione. Se un provvedimento è ritenuto fondamentale per l'attuazione del suo programma il Governo potrà richiedere alla Camera di esaminarlo in via prioritaria entro 70 giorni.
Anche il referendum viene rivoluzionato, qualora venissero raccolte 800.000 firme il quorum si abbassa al 50% degli elettori delle ultime lezioni politiche.
L'elezione del Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica sarà eletto dalle camere in seduta comune senza i delegati regionali. Per i primi tre scrutini occorreranno i due terzi dei componenti, dal quarto invece ne serviranno solo i tre quinti mentre dal settimo sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti votanti.
Politica e costi e rapporto Stato-Regioni
Come già detto si riduce il numero dei senatori da 315 a 100 e non saranno più nominati i senatori a vita. Il CNEL, Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, viene abolito. Dalla Costituzione verrà rimosso ogni riferimento alle province ad eccezione di quelle autonome di Treno e Bolzano, processo già cominciato nel 2001. Con la riforma del Titolo V l'autonomia delle Regioni era stata incrementata ma il Referendum vorrebbe riportare allo Stato una ventina di competenze sulle quali le Regioni si ritiene non abbiano mai legiferato.