Durante la trasmissione seraleOtto e mezzocondotta da Lilli Gruber, giovedì 22 settembre è intervenuto il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. Una presenza tanto attesa, sia per l’assenza da qualche tempo dagli schermi sia soprattutto per le numerose polemiche che riguardano da vicino il Governo e le decisioni intestine del PD.
Lorenzin e il Fertility day
Fresca di giornata è infatti la questione relativa alla discutibilissima campagna pubblicitaria adottata dal ministero della salute in occasione del Fertility day, che ha coinvolto molto da vicino il ministro Beatrice Lorenzin.
A tal proposito è proprio il premier a smorzare i toni di chi chiedeva le dimissioni del ministro stesso, evidenziando come – al di là dell’aspetto comunicativo – la campagna di sensibilizzazione abbia alle sue spalle serie problematiche di crescita demografica.
Olimpiadi. «Come se i grillini non volessero cambiare le cose»
Cosa dire invece delle Olimpiadi sfumate a Roma? Renzi liquida l’argomento dicendo che non vi è motivo di andare contro le decisioni dell’amministrazione comunale. Nel chiarire questo non fa però mancare un affondo pungente ai 5Stelle, asserendo che da una parte criticano un sistema “malato” ma, dall’altra, è come se avessero alzato bandiera bianca di fronte a una possibilità di cambiamento.
Referendum e Italicum
I nodi veri della discussione politica di questi giorni sono altri: Referendum e Italicum. A Otto e mezzo, il presidente Matteo Renzi lancia una serie di slogan sul significato del votare sì o no. Rispettivamente, votare sì equivarrebbe a tagliare le spese della politica, avere tempi certi di approvazione delle leggi e ridurre così la decretazione d’urgenza.
Chi voterà no invece si schiererà con la «casta». Sulla personalizzazione del referendum, Renzi ammette un errore, ma lo fa giustificandosi con motivi legati alla responsabilità politica di una simile scelta che deve comunque essere condivisa il più possibile.
Sull’Italicum, il premier si rimette alla decisione della Corte Costituzionale, definendosi stupito di fronte alle lusinghe di qualcuno per un sistema proporzionale da prima Repubblica che – a suo dire – altro non garantirebbe che l’insorgere di inciuci.
Anche qui c’è disponibilità al cambiamento, l’importante è che si concluda a breve.
Fra gli ospiti presenti all’appuntamento televisivo di ieri sera vi è stato Marco Travaglio. I due (Renzi e Travaglio, nda) hanno sin da subito alimentato un siparietto dai toni quasi istrionici, dove le battute ideologiche e politiche pare abbiano lasciato spazio anche a qualche scivolone sul piano personale. Ma questa, lo sappiamo, non è la vera notizia...