Il Regno Unito post-Brexit ha 'rotto' con l'Unione Europea ma non con lo storico alleato statunitense. Per il ministro degli esteri britannico, Boris Johnson, infatti, la Russia è "colpevole di aver inasprito la guerra in Siria" e "responsabile di crimini di guerra". La posizione di Londra sembra perfettamente allineata a quella di Washington. In tutto ciò, l'Unione Europea è stata colpevolmente assente in questi cinque anni di guerra in Siria ed a parte sterili appelli alla pace ed al dialogo, non ha mai preso ufficialmente una posizione. Stando ad alcune 'comparsate' del ministro degli esteri italiano, Paolo Gentiloni, la posizione di alcuni Paesi come l'Italia sembrerebbe simile a quella britannica: nulla di nuovo sotto il sole.
Ma chi è davvero in grado di influenzare le scelte di Bruxelles, la Germania di Angela Merkel, in questo momento dialoga con il presidente russo Vladimir Putin.
Mosca non si nega al confronto
I due leader si sono sentiti al telefono, Putin ha detto alla cancelliera tedesca di "essere disponibile a consolidare gli sforzi per raggiungere un nuovo cessate il fuoco in base a quanto stabilito dagli accordi di Ginevra", ma citando proprio l'intesa in questione, sottolinea "che Washington per prima deve rispettare i pattie distinguere, come promesso, gli estremisti dai moderati tra le milizie ribelli siriane". Per Putin questa è una condizione imprescindibile per riprendere il dialogo. Tra le altre questioni internazionali più urgenti, è stata toccata anche quella ucraina ed anche in questo caso il leader del Cremlino si è dichiarato "disponibile a riprendere il dialogo" ed a farsi promotore di "un nuovo incontro che coinvolga i governi di Russia, Germania, Francia ed Ucraina".