Da diversi mesi il governo Renzi ricorda agli italiani che l'ente di riscossione Equitalia verrà abolito. L'argomento l'ha tenuto sempre caldo, salvo dare un giro di vite proprio nell'ultimo periodo, nel pieno della campagna elettorale per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Secondo il “maligni” si tratta solo di un'operazione propagandistica.
D'altro canto Equitalia, nell'immaginario degli italiani, è il nemico più temuto. Nella sua ragnatela non ci finiscono solo gli evasori fiscali, ma anche contribuenti che hanno sempre pagato e che per un disguido, per una dimenticanza, per un semplice ritardo, si trovano a dover pagare un conto salato o, peggio ancora, ad essere vittime di una procedura di riscossione coatta.Colui che ammazzerà il “mostro” sarà visto come un eroe, soprattutto se viene promessa la “rottamazione” delle cartelle esattoriali, con more e sanzioni annesse.
Scrivesi “rottamazione”, leggasi “condono fiscale”.
Ma davvero Equitalia sarà abolito ?
L'abolizione di Equitalia è stata proposta già da diversi anni dal Movimento 5 Stelle, ma il Partito Democratico l'ha sempre definita come una proposta demagogica e inattuabile. Pertanto lascia un po' da pensare il fatto che ultimamente il partito guidato da Renzi l'abbia assunta come uno degli obiettivi a breve termine.
Ma un modo per abolire Equitalia lasciando nella sostanza tutto invariato c'è. Ed è quello di estinguerlo facendo nascere al suo posto un ente pressoché uguale, sia pur con qualche differenza. Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, sull'abolizione di Equitalia, non è ancora conosciuto, ma se ne conoscerebbero i contenuti fondamentali.
Il nuovo ente si chiamerà probabilmente “Dipartimento Riscossione Agenzia delle Entrate”, che verrebbe contratto nell'acronimo DRAE, o “Dipartimento Riscossione Entrate”.
Secondo quanto anticipato dal quotidiano ilSole24Ore, il nuovo ente avrà gli stessi compiti del suo “dante causa” e seguirà le stesse regole. Procederà, quindi, con la riscossione tramite ruolo.
Il DRAE continuerebbe, cioè, a ricevere dall'Agenzia delle Entrate le liste (ruoli) dei debitori con l'indicazione della somma da riscuotere e dell'ente creditore. Il DRAE si occuperà della riscossione, anche coattiva se necessario, senza poter verificare se le pretese creditorie siano corrette o meno, senza poter verificare se ci sono “cartelle pazze”.
Insomma, procederà alla vecchia maniera.
Si apprende inoltre che a differenza di Equitalia, oggi controllata al 51% dall'Agenzia delle Entrate e al 49% dall'Inps, il DRAE dovrebbe essere interamente controllato dall'Agenzia.
Cosa cambia per i contribuenti?
Per ora l'unico cambiamento che sembra interessare i contribuenti è l'introduzione dell’sms, un acronimo di “Se Mi Scordo”, che (tramite sms, presumibilmente) li avvisa in caso di ritardi nei pagamenti.
Si potrebbero modificare le regole di funzionamento, le procedure e altri elementi fondamentali della riscossione, senza necessariamente cambiare il nome dell'ente. Ma questo non avrebbe lo stesso impatto sull'opinione pubblica, perché non consentirebbe di dire 'abbiamo abolito Equitalia'. Evidentemente un'operazione di facciata funziona di più e permette di lasciare lo status quo. L'Italia è sempre ferma alla logica del gattopardo: 'qualcosa deve cambiare affinché tutto resti com'è'.