Silvio Berlusconi torna in televisione dopo una lunga assenza, e lo fa per ribadire con forza il suo No al #referendumCostituzionale del 4 dicembre. Un NO deciso, quello del leader di Forza Italia, che durante l'intervista rilasciata al TG5 spiega i motivi per i quali giudica questa riforma non solo mal scritta, ma anche pericolosa.

Deriva autoritaria

Questo sarebbe il rischio che si correrebbe, secondo quanto espresso da Berlusconi durante l'intervista, appoggiando questa riforma costituzionale. "Potrebbe consegnare a un solo uomo e a un solo partito, l'Italia e gli Italiani", spiega nel corso del suo intervento, ribadendo la sua posizione sulla necessità di "rispondere con unforte, deciso e responsabile no a questa riforma, che favorirebbe una deriva autoritaria con il rischio di un uomo solo al comando che è il contrario del governo del popolo, cioè il contrario di una vera democrazia."

Dire "NO" non significa rifiutare il cambiamento

Respingere questa riforma non significa arrendersi allo stato delle cose, spiega il leader di Forza Italia, che ritiene che "si debba pensare a una riforma condivisa.Una nuova riforma che debba contenere alcune cose assolutamente necessarie" ed elenca cinque punti fondamentali partendo dalla "scelta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica", e da "un vero taglio del numero dei parlamentari, che vanno ridotti di oltre la metà".

Di primaria importanza, secondo Berlusconi, anche l'introduzione del "vincolo di mandato, per cui un eletto non può cambiare bandiera tradendo gli elettori che l'hanno designato, senza dimettersi" e l'inserimento di "un limite costituzionale alla pressione fiscale, che nessun governo potrà superare." In ultimo, la necessità di dare vita a "una vera riforma delle regioni,diventate una grande e costosa burocrazia."

Altre dovrebbero essere, secondo Berlusconi, le priorità del governo in un momento storico come questo, in cui lavoro ed economia non crescono ma invece aumentano l'emergenza immigrazione, la povertà e il bisogno di sicurezza. "Incredibilmente - afferma -questo governo punta su una riforma costituzionale che è mal scritta, che è pericolosa, per cercare di ritrovare quel consenso che non ha più".