Al termine di un incontro privato tenutosi nelle stanze del Quirinale, il decano dei giornalisti italiani e fondatore del quotidiano Repubblica, Eugenio Scalfari, ha vergato il suo consueto editoriale domenicale sul giornale di proprietà di Carlo De Benedetti. Secondo Scalfari, dunque, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lungi dal voler mantenere un ruolo super partes nella contesa referendaria (come Costituzione imporrebbe), si trasforma da arbitro in giocatore lasciando chiaramente intendere che voterà Si al referendum sulla riforma costituzionale.

Una notizia clamorosa a cui il Fatto Quotidiano di Travaglio e Padellaro ha chiesto subito conto ai funzionari del Colle non ottenendo, almeno per il momento, alcuna smentita.

Cosa ha scritto Scalfari?

“Il presidente è favorevole al referendum costituzionale che pone fine al bicameralismo perfetto”. Non usa mezzi termini Eugenio Scalfari per descrivere e condividere il contenuto di quelle che lui stesso ha definito “quattro chiacchiere” avute al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intenzione che, se confermata, avrebbe dell’inedito nella storia repubblicana dell’Italia, visto che l’inquilino del Colle è tenuto, proprio dalla Costituzione che la riforma Boschi intende modificare, a ricoprire un ruolo di moderatore tra le parti in causa, quelle del Si e del No.

Ma la descrizione dell’incontro presidenziale di Scalfari non termina qui, perché l’anziano giornalista insiste nella sua tesi. “O la va o la spacca - scrive - la partita è decisiva per il prosieguo del governo Renzi ed è per questa ragione che, secondo me, anche il capo dello Stato è favorevole alla suddetta linea”.

La mancata smentita del Quirinale al Fatto Quotidiano

Di fronte allo scoop scalfariano, i primi a chiede lumi sono stati quelli del Fatto Quotidiano, giornale notoriamente schierato nel fronte del No al referendum. La sensazione avuta dal quotidiano diretto da Marco Travaglio è che dal Quirinale non sia arrivata alcuna smentita perché, avrebbero confermato fonti interne al Colle, “il capo dello Stato parla solo per atti ufficiali e ognuno è libero di interpretare come vuole i colloqui privati”.

Un silenzio che all’ex direttore del Fatto, Antonio Padellaro, suona come una conferma delle parole di Scalfari. Infatti, scrive Padellaro, si possono fare solo due ipotesi. La prima, dolosa, è che Mattarella abbia volontariamente affermato di essere “favorevole al referendum costituzionale” proprio per farlo scrivere su Repubblica. La seconda, colposa, vedrebbe un ingenuo Mattarella nei panni di un uomo che si confessa con ‘l’amico’ Scalfari convinto che nulla del loro incontro privato sarebbe trapelato in pubblico. Poco credibile.