Una manciata di voti, poco più di 31.000, divisero Alexander Var der Bellen da Norbert Hofer lo scorso 22 maggio, data del ballottaggio per le elezioni presidenziali in austria poi annullate per irregolarità verificatesi con il voto per corrispondenza. L'obiettivo di Hofer, candidato dell'estrema destra allora perdente nei confronti del verde Van der Bellen, è quello di recuperare questo lieve margine per diventare capo dello Stato. Dopo la magra figura a cui i sondaggi sono andati incontro negli Stati Uniti, la stampa austriaca si mantiene prudente in vista del 4 dicembre, giorno del voto.
Ma non bisogna essere dei maghi della politica per comprendere quanto sia sottile la differenza tra i due candidati e che l'elezione si deciderà sicuramente in volata.
'Assist' inaspettato a Matteo Renzi
A determinare il successo di misura di Var der Bellen lo scorso maggio furono proprio i voti per corrispondenza, diventati poi oggetto del ricorso presentato da Hofer e dal suo partito che ha portato alla ripetizione del turno di ballottaggio. Il numero degli austriaci residenti all'estero che ha però richiesto la scheda elettorale è sensibilmente aumentato, aspetto che in teoria potrebbe favorire il candidato dei Verdi. Intanto Norbert Hofer negli ultimi mesi ha smorzato un pò i toni della sua campagna elettorale, cercando di offrire un'immagine meno populista nel tentativo di catturare l'elettorato più moderato.
La questione migranti però rimane sempre al centro della sua agenda e, recentemente, nel corso di un incontro avuto a Klangenfurt con Renato Carlantoni, sindaco forzista di Tarvisio, ha scambiato qualche battuta con la stampa italiana ed ha anche lanciato un inaspettato assist politico nei confronti del governo Renzi. "Il presidente del Consiglio italiano ha il mio totale appoggio - ha detto il candidato presidente austriaco - quando chiede a Bruxelles un impegno serio sulla questione dei migranti.
Si tratta di un problema che può essere risolto soltanto con l'impegno di tutti, Austria ed Italia hanno bisogno di soluzioni. Se sarò eletto - ha aggiunto - una visita a Roma sarà la prima cosa che farò per cercare un impegno condiviso con il governo italiano". Sempre che in quel momento Matteo Renzi non sia alle prese con altri problemi meno europei e più nazionali, considerato che le presidenziali in Austria si svolgono lo stesso giorno del referendum costituzionale. Dunque, l'agenda resta per il momento nel cassetto, sempre che tanto Hofer quanto Renzi abbiano ancora un'agenda di governo nei prossimi mesi.