Domenica 4 dicembre si voterà in tutta Italia dalle ore 7 del mattino fino alle 23. Non è previsto, per il referendum costituzionale, il solito raggiungimento del quorum, poiché, al di là del numero degli italiani che andranno a votare, le votazioni saranno valide. Gli Italiani dovranno pronunciarsi per la conferma o la bocciatura del testo di legge, approvato in Parlamento, sulla riforma di alcuni punti della Costituzione italiana che prevede un significativo cambiamento del Senato e una serie di altre variazioni al funzionamento dello Stato come l'abolizione dell'organo del Cnel.
Cos’è il Cnel e quali sono le sue funzioni
Il quesito al quale l’elettore dovrà rispondere con un Sì o con un No all’interno della cabina elettorale domenica prossima riguarda l’approvazione o la cancellazione di una serie di funzioni presenti nella Costituzione italiana come ad esempio quella che riguarda l’abolizione del cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). In realtà il Cnel è un vero e proprio organo di consulenza del nostro Governo ed è anche chiamato per pronunciare il suo parere ed eventualmente promulgare iniziative di legge. Questo organo dello Stato, previsto dall’articolo 99 della attuale Costituzione, è nato nel 1957, ma la sua reale funzione è stata successivamente regolamentata nel 1986.
Il compito del Cnel si svolge nel settore economico e sociale: ha la funzione di esprimere i suoi pareri in merito alla promozione di eventuali nuove iniziative di leggi tributarie, costituzionali e di bilancio. L’organo del Cnel è attualmente costituito da 64 consiglieri esperti di materia economica, giuridica e sociale che si dividono i compiti per tipologia di qualifica.
Hanno un mandato, della funzione di consigliere, di 5 anni eventualmente riconfermabile.
Perché si vuole abolire il Cnel al referendum costituzionale
Le funzioni del Cnel oggi, a differenza del suo impegno iniziale in fase di storica costituzione, sono diventate molto di meno: si conterebbero infatti, solo 14 proposte di legge in 50 anni, che sono risultate, a conti fatti, decisamente poche per giustificare la sua esistenza.
Ragione per la quale si è giunti a pensare alla sua definitiva abolizione con il Referendum del 4 dicembre. I costi attuali del Cnel si aggirano al di sotto dei 9 milioni di euro annui. Circa la metà utilizzata per i costi del personale e circa 3 milioni per il mantenimento di Villa Lubin, che accoglie all’interno della sua ampia struttura gli uffici del Cnel.