Tempi duri per i sondaggisti anche in Francia. Le rilevazioni dei vari istituti, in vista delle primarie dei Repubblicani per scegliere il candidato alle presidenziali del 2017, davano favoriti Alain Juppé e l'ex presidente, Nicolas Sarkozy. Invece ha vinto Francois Fillon, l'outsider di turno, il candidato politicamente più riformista tra quelli schierati dal centrodestra transalpino per la corsa all'Eliseo. Non è ancora il candidato presidente, al ballottaggio del 27 novembre se la dovrà vedere con Juppé ma sembra nettamente favorito stando ai numeri del primo turno.
Fillon ha infatti ottenuto il 44,1 % delle preferenze contro il 28,4 di Juppé ed il 20,7 di Sarkozy. Il risultato di domenica prossima sembra scontato. I sondaggisti ci riprovano ed ora correggono il tiro: secondo i politologi di Francia, saranno Francois Filon e la candidata dell'ultradestra, Marine Le Pen, a giocarsi la presidenza al ballottaggio il prossimo anno. Nessuna chances per il presidente uscente, il socialista Francois Hollande che non ha ancora sciolto la riserva sulla sua ricandidatura ma al quale vengono date, in ogni caso, poche speranze di riconferma.
Un candidato rivoluzionario
La vittoria quasi certa di Francois Fillon non è una buona notizia per Marine Le Pen. Sebbene di idee politiche molto più moderate rispetto all'esponente del Front National, il 62enne ex primo ministro si è fatto portavoce di un'aria nuova rispetto al recente passato, soprattutto per quanto riguarda la politica estera.
"La Francia ha perso un sacco di tempo - ha detto, in una delle tante interviste rilasciate in questi mesi - perché oggi ad esempio è necessario cooperare con la Russia, l'Iran e con il governo di Bashar al-Assad per combattere il terrorismo. Finora l'atteggiamento che l'Occidente ha usato nei confronti della Russia è irresponsabile".
Per spiegare il suo punto di vista, Fillon ha tirato in ballo un grande politico del passato. "Il generale De Gaulle - ha sottolineato - aveva compreso che la pace in Europa si basa sul dialogo con la Russia". Idee pertanto innovative, simili per certi versi a quelle esposte dal neoletto presidente americano Donald Trump, che potrebbero aver presa sui tanti francesi delusi da Hollande ma certamente più prudenti rispetto alle posizioni nazionaliste e xenofobe di Marine Le Pen.