La data del 4 dicembre, che nelle idee originarie del Premier avrebbe dovuto sancire la sua definitiva consacrazione quale "padre costituente", potrebbe sancire invece l'inizio del suo declino politico che, molto probabilmente, in caso di vittoria del "No", porterà a nuove elezioni qualora il presidente Mattarella decidesse di sciogliere le Camere.
A voltare le spalle a Renzi sono anche i circoli conservatori inglesi, ed il giornale "The Economist" che pubblica un lungo editoriale in cui si legge che l'Italia "dovrebbe votare No al referendum" sulla riforma costituzionale.
A seguire, il quotidiano rincara la dose parlando dell'Italicum, dicendo che è una legge elettorale che investe di troppi poteri il Premier e la Camera dei Deputati e che, insistendo erroneamente nel "tentativo di porre fine all’instabilità che ha portato 65 governi in Italia dal 1945 ad oggi", Renzi "ha già buttato via quasi due anni" e che "prima l'Italia torna alle vere riforme, meglio sarà per l'Europa".
L'Economist rimanda al mittente anche la tesi secondo la quale molti "investitori e molti governi europei" sarebbero terrorizzati dal fatto che una vittoria del "No" possa consolidare, anche nel nostro paese, "dopo la Brexit e l'elezione di Donald Trump" un fronte populista che si sta sempre più affermando in tutto il mondo.
Anche l''eventuale caduta del Governo a guida Renzi non è visto - come è giusto che sia in una democrazia - come un disastro e che, tra i vari scenari possibili, potrebbe riproporsi una soluzione - quale quella di un governo tecnico - già adottata molte volte in passato. Se "un referendum perso - conclude l'Economist - veramente dovesse causare il collasso dell'euro, sarebbe un segno che la moneta era così fragile che la sua distruzione sarebbe stata solo una questione di tempo".
La presa di posizione dell’Economist va ad aggiungersi a quelle del "Financial Times" e del "Wall Street Journal" che, già ad inizio settimana, avevano ipotizzato, in caso di vittoria del "No", il rischio di una escalation di eventi "che metterebbe in dubbio la permanenza dell’Italia nella zona euro".