Fra qualche settimane gli italiani saranno chiamati a decidere sulle sorti della nostra storica Costituzione. Quest'ultima è un'insieme di leggi riguardanti il popolo italiano che ne regola i suoi diritti e doveri. Approvata nel 1947 ed entrata in vigore l'anno successivo, la Costituzione della Repubblica Italiana, composta da 139 articoli e relativi commi, ora rischia di essere stravolta dal Referedum del 4 dicembre. Dunque, domenica 4 dicembre 2016 tutti gli italiani saranno chiamati a esprimersi tramite il voto se confermare o respingere la riforma Renzi-Boschi.

Ma andiamo ad approfondire meglio l'argomento del Referendum Costituzionale.

Come votare?

Si voterà solamente domenica 4 dicembre a partire dalle 7.00 di mattina sino alle 23.00 di sera. Non essendo previsto un quorum specifico di votanti, le sorti saranno decise dalla maggioranza. Dunque, in sostanza, se ci sono più voti No del Sì, allora la Costituzione resterà invariata mentre, al contrario, se ci sono più Sì del No, allora assisteremo a un cambiamento della stessa. Basterà barrare la casella del o del No ma prima di recarsi ai seggi bisogna essere provvisti di carta d'identità e la tessera elettorale. Ma cosa succede se si vota No o Sì? Andiamo subito a scoprirlo.

Le ragioni per votare Sì

La riforma Renzi-Boschi prevede che alcuni punti della Costituzione Italiana vengano cambiati o soppressi. Il loro scopo è quello di eliminare la CNEL e il Bicameralismo paritario oltre a diminuire il numero dei parlamentari e a cambiare il modello referendario. La CNEL è il Consiglio Nazionale dell'Economia del Lavoro composto da 64 consiglieri con 5 anni di mandato.

Sono finanziati dallo Stato che elargisce loro circa 20 milioni di euro l'anno. La loro soppressione però non dovrebbe portare a un risparmio in quanto i dipendenti licenziati saranno presi a carico dalla Corte dei Conti. Questo è ciò che ha rivelato il vicepresidente della CNEL. Per quanto riguarda il 'Bicameratismo paritario', il nostro Parlamento è costituito da due rami politici distinti che hanno eguali poteri, si tratta della Camera e del Senato.

L'obiettivo è quello di conferire più poteri a una di esse. Ricordiamo che questo sistema fu adottato subito dopo la fine del Fascismo per rendere più sicuro il funzionamento della democrazia. Inoltre, se vincerà il Sì il numero dei parlamentari verrebbe ridotto risparmiando però solo un modesto 20%. Inoltre c'è il rischio che si creino dei conflitti di potere fra Stato e Regioni e fra Camera e Senato.

Le ragioni per votare No

Nonostante siano tutti punti interessanti, la riforma Renzi-Boschi è confusa e rischia di generare caos e disordini. Per tale ragioni diversi politici si sono schierati per il 'No' definendo tutto questo come 'l'ultima colossale truffa di Renzi' a detta di Giorgia Meloni.

Qualcuno l'ha definita anche 'fatta con i piedi' e 'scritta male e praticamente illeggibile'. Insomma, qualora vincesse il No, la Costituzione resterà invariata e c'è l'opportunità che il Governo cada e si vada alle votazioni anticipate. Matteo Renzi, mesi fa, dichiarò che qualora avesse vinto il No lui avrebbe lasciato la politica. Ma l'uomo, poco tempo fa, ha ritrattato tutto perché la questione del referendum aveva assunto un altro significato per i votanti. Ma non è detto che si vada alle votazioni anticipate, tutto dipende da Renzi e da Mattarella. Per ora non resta che aspettare la decisione del popolo italiano, il 4 dicembre, dopo le 23.00 avranno inizio gli spogli elettorali.