Effettuato il primo raid di Donald Trump nello Yemen, 14 sospetti terroristi sono rimasti uccisi nel conflitto, ma anche 16 civili hanno perso la vita, tra cui donne e bambini.
Il conflitto è durato ben 45 minuti e sono state distrutte scuole, moschee e infrastrutture sanitarie usate da Al-Qaida.
Durante il conflitto a fuoco è rimasto ucciso anche un soldato americano e altri tre sono rimasti feriti durante il combattimento contro altri soldati terroristici. Il raid è stato condotto nell'anonimato e in mattinata e sono rimasti uccisi Abdul-Raouf al-Dhahab, Sultan al-Dhahab e Seif al-Nims.
La famiglia Al-Dhahab è sempre stata a favore dei terroristi e quindi l'uccisione di Abdul e Sultan è stato un momento di esultanza per il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tra le vittime anche la figlia Anwar al-Awlaki.
Trump lancia missili dentro abitazioni
Trump ha risposto alle critiche per aver ucciso 8 donne e 8 bambini con il lancio di missili: "dispiace sempre uccidere civili, noi abbiamo fatto questo per il bene dell'America, sono stati uccisi 14 potenziali terroristi e gli abbiamo distrutto quello che avevano. Non era nostra intenzione uccidere dei civili, noi siamo sempre dalla parte dei civili e siamo davvero molto dispiaciuti".
In un comunicato, l'Aqpa ha denunciato questo attacco descrivendo che è stato fatto con missili sparati contro abitazioni di civili.
Molto probabilmente i terroristici si nascondevano in questi palazzi e non è stata fatta nessuna distinzione tra terroristici e civili. L'importante era colpire i terroristi tralasciando il fatto che all'interno di queste abitazioni, potessero esserci bambini e donne innocenti.
Inizio di Trump certamente non brillante
Dopo il primo raid di Trump, la notizia è balzata subito sui social.
Moltissime persone si trovano contrari alla scelta di Trump di lanciare missili contro abitazioni popolate anche da civili e non solo da terroristi. Alcuni dicono che la fine del mondo è vicina se stiamo nelle mani di Donald jr Trump.