La lunga carriera di Madonna - sulla cresta dell’onda da ben 35 anni - è inarrestabile. La sua voglia di esporsi, senza veli o con, è cosa nota. Tra album, film e concerti si è ritrovata sulla soglia dei sessant’anni avendo fatto di tutto e forse anche di più. L’unica cosa che sembra non gradire è il riposo. Da sempre impegnata nel sociale qualche mese fa, con un concerto di beneficenza, ha raccolto la cifra record di sette milioni di dollari per l’associazione che da anni si occupa di portare benessere nello stato africano del Malawi, paese natale dei due figli adottivi.

Proprio negli ultimi giorni, a macchia d’olio, molti siti hanno riportato la notizia - subito smentita - dell’imminente adozione di un altro bambino o forse due. Qual è la verità? Si tratta solo di un pettegolezzo? L’unica cosa certa è il sostegno che la popstar riserva al paese africano, devastato dalla povertà e dalla siccità.

Basta questo per fare di lei una brava persona? Donald Trump, neopresidente a stelle e strisce, non la pensa così e non vede di buon occhio la cantante più celebre del pianeta. In fondo le parole che Miss Ciccone ha riservato al politico non sono certo delle migliori. Durante la “marcia delle donne” che si è tenuta a Washington, dopo l’insediamento di Trump, Madonna ne ha cantate quattro a quello che reputa un uomo razzista, sessista e omofobo.

Ha incitato il pubblico gridando “noi scegliamo l’amore”, per poi intonare una delle sue canzoni più famose “Express Yourself”: un vero inno pop alla forza creatrice che risiede in ognuno di noi.

Un attacco duro, durissimo, che ha subito avuto una risposta altrettanto caustica: sei disgustosa

Evidentemente tra i due non nascerà mai del tenero.

Poco importa, il ruolo di First Lady è già occupato dalla bella Melania. E poi si sa, Madonna non è nata per stare all’ombra di nessuno. Lei non ha bisogno di un uomo per essere una stella di prima grandezza. Eccolo, forse, il segreto della sua longevità artistica. Madonna non è una che cammina in punta di piedi... e nemmeno in punta di “Trumpoli”.