E' un Renzi contro tutti quello che è intervenuto questo 28 gennaio dal palco di Rimini. L'apertura del discorso dell'ex Premier è subito dedicata al suo rivale più accreditato per la vittoria delle prossime elezioni, il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. "Il compito della politica è risolvere i problemi, non solo scovarli - afferma - e non posso sentire lo spregiudicato pregiudicato che afferma da uno dei villaggi turistici africani più alla moda che il problema è la povertà. Dire solo quali sono i problemi e non mostrare mai soluzioni convincenti paga a livello di voti solo se chi deve risolverli è pigro"

Obiettivo 40%

Proseguendo nel suo discorso l'ex premier Renzi chiarisce anche che l'importante non è quando si va al voto o con che legge, ma che per evitare un caos post-elezioni sia necessario arrivare a quota 40%, una quantità di voti che garantisce alla lista vincitrice il premio di maggioranza necessario per la governabilità del Paese.

Non vuole che il PD venga accostato ai grandi inciuci, ma ribadisce che non si può il giorno prima venire accusati di eccedere nelle semplificazioni e il giorno dopo venire criticati per intese elettorali. "Sarà una competizione a 3 - afferma - Grillo, un'area di destra, se Salvini e Berlusconi troveranno un accordo, e un'area di sinistra che invece di stare a guardare e a criticare farà proposte vere e concrete". Riguardo al referendum passato del 4 dicembre, ironizza su come prima tutti fossero preoccupati per una probabile deriva autoritaria di un uomo solo con troppi poteri mentre ora tutti gridano agli inciuci e alle larghe intese.

I terremoti e D'Alema

Si dice disgustato quando vede gente che, appena dopo le tragedie come l'ultima dell'Hotel rigopiano, grida subito agli scandali e cerca di criticare il lavoro svolto da persone che, anche volontariamente, prestano aiuti e si occupano di salvare vite.

Si può fare sicuramente meglio, afferma, ma così è uno squallore.

Evita invece di replicare a Massimo D'Alema, che proprio oggi ha tenuto un congresso per la nascita di un nuovo movimento di sinistra, spiegando che i veri avversari non sono quelli che tentano di fare polemica all'interno della stessa area politica, mentre lo è chi afferma che la politica non serve a nulla, è superficiale.