Nel dibattito interno alla sinistra europea e nello specifico delle nostre questioni al Pd, un messaggio sulla possibile giusta direzione presa del vento è arrivato in questi giorni dalla Francia con il risultato ottenuto da Benoît Hamon nelle primarie dei socialisti, vinte contro l’ex ministro dell’Interno Manuel Valls. Sostenitore di Bernie Sanders, il candido perdente contro Hilary Clinton alle primarie dei democratici americani ma nel frattempo diventato la nuova icona mondiale della politica istituzionale vista da sinistra, Hamon, il più a sinistra di tutti nel Ps francese, sarà il candidato alle presidenziali di aprile 2017: uno schiaffo al partito e alle politiche di Hollande, e una questione che, inevitabilmente, rimanda anche alle “indigestioni” interne al Pd.
Pd, richiesta di Congresso e prove di scissione
Nel Pd cresce la voglia di congresso, Matteo Renzi vuole invece portarlo alle elezioni il prima possibile; ipotesi questa che fa evocare addirittura la scissione da parte di Massimo D'Alema, nel caso, pronto a “preparare un'altra lista a sinistra”. Lista che, secondo i sondaggi Ipr, potrebbe puntare sopra il 10% e mirare anche più in alto, secondo d’D’Alema, se questo nuovo spazio a sinistra fosse guidato da Michele Emiliano. Nelle tante anime del Pd, il governatore della Puglia, che aveva appoggiato Renzi al congresso, in questo momento rappresenta un altro zoccolo duro delle minoranze interne e sembra deciso a lanciare la sfida diretta a Renzi, dichiarandosi (a La7) pronto a candidarsi alla carica di segretario, "se qualcuno si prende la briga di aprire il congresso”.
Renzi, è già campagna elettorale: “giù le tasse”
Dunque, D'Alema da una parte ed Emiliano dall’altra disegnano uno scenario a tinte fosche per Renzi. All’apparenza incurante della richiesta di congresso e degli stessi segnali che arrivano dall’estero, certo anche di recuperare l’ala bersaniana, da parte sua Matteo Renzi sembra invece già proiettato oltre e pensa a un nuovo possibile futuro di governo, scrivendo sul suo blog del “ragionamento da riprendere”, e in tono da campagna elettorale lancia la sua proposta, sempre bella ma per nulla originale: “giù le tasse”, prima di tutto.
E mentre Francesco Boccia lancia anche un referendum social tra gli iscritti sulla questione se sia più o meno opportuno scegliere il segretario prima delle elezioni, le prime indicazioni sulla futura linea dem arriveranno dagli sviluppi dei contatti con le altre forze politiche sulla legge elettorale previsti il prossimo 13 febbraio.