'Respingo le dimissioni di Paolo Berdini': non c'è pace in Campidoglio e non basta aver mostrato in un video i fiori ricevuti dalla sindaca Virginia Raggi per dimostrare di avere il sostegno non solo di Beppe Grillo e del suo movimento, ma anche di anonimi sostenitori da ogni parte d'Italia.

Come se non bastassero i guai giudiziari per le nomine estive del suo entourage, l'essere indagata per abuso d'ufficio per la nomina di Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica (a sua volta indagato in concorso con la sindaca e interrogato nella notte), e anche per quella di Raffaele Marra (fratello del suo braccio destro Renato, in carcere con l'accusa di corruzione), la nuova, ultima grana della sindaca è il 'caso Berdini'.

Ovvero le strane rivelazioni giornalistiche dell'assessore all'Urbanistica sull'impreparazione della Raggi e la sua "banda" poi ritrattate scusandosi, ma presentando le dimissioni: respinte con 'riserva'.

Caso Berdini, attacco alla sindaca

Tutto è nato perché l'assessore ha fatto un'intervista con il giornalista del quotidiano La Stampa Federico Capurso che si è qualificato come tale: è andato a un dibattito a cui partecipava Berdini, ha aspettato che finisse, gli ha chiesto se volesse parlare. Così è stato: l'assessore si è lasciato andare ad esternazioni come di chi, avendone viste abbastanza, voglia finalmente 'sputare il rospo', per poi magari lasciare la giunta.

Frasi sulla sindaca quali: "Su certe scelte sembra inadeguata al ruolo che ricopre"; "Impreparata strutturalmente"; "si è messa in mezzo a una corte dei miracoli".

E su Romeo che alla Raggi ha intestato una polizza assicurativa: "Sono proprio sprovveduti questi secondo me erano amanti, l'ho sospettato fin dai primi giorni, ma mi chiedevo: com'è che c'è questo rapporto?'

Berdini ritratta, tutta colpa di un 'piccolo mascalzone'

Come è naturale, le parole infuocate di Berdini sollevano un polverone.

Allora l'assessore intervistato dai Rai news 'ritratta': "Stavo parlando con due amici e il giornalista, questo piccolo mascalzone, ha carpito alcune frasi. Sindaca impreparata? Tutti noi della giunta siamo impreparati. Anche io mi ci metto, l'avevo già detto. Non immaginavo il baratro che ho trovato: la città è messa in ginocchio.

Non ho mai detto queste cose, non mi fate scendere nello scantinato in cui è sceso questo poveretto".

Ma una nota del quotidiano La Stampa conferma "parola per parola" il colloquio tra l'assessore e il suo giornalista. "Se umanamente si può comprendere l'imbarazzo dell'assessore - si legge nella nota - questo comunque non giustifica in alcun modo gli inaccettabili giudizi che Berdini ha pronunciato sul collega per cercare di smentire quanto riferito".

Nervosismo Cinque stelle, il confronto con la sindaca

Il nervosismo è alle stelle nel movimento cinque stelle capitolino: Berdini non fa gioco di squadra, direbbreo alcuni consiglieri che pensano alle dimissioni. Arriva il momento del colloquio faccia a faccia con la sindaca.

Berdini rimette il suo mandato. "Ribadisco la stima alla sindaca Raggi e rimetto il mio mandato", scrive in una nota.

Ma la sindaca respinge le dimissioni con riserva: "L'ho convocato, mi ha manifestato le sue scuse, mi ha presentato le sue dimissioni e io le ho respinte con riserva perché in questo momento Roma sta affrontando problematiche complesse soprattutto dal punto di vista urbanistico, dai piani di zona allo stadio".

E poi Berdini non voleva dire quelle parole: "Quello che ha detto su Romeo? Si è molto scusato, era molto mortificato, con la cenere sul capo e i ceci sotto le ginocchia".

Berdini e il 'linciaggio mediatico'

"Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico", lamenta a cose fatte Berdini mentre Luigi Di Majo, vicepresidente della Camera ed esponente cinque stelle ha presentato al presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino una lettera con nomi e cognomi di giornalisti che sarebbero artefici di una campagna diffamatoria verso il movimento e la Raggi.