Roberto Speranza, Enrico Rossi e Arturo Scotto hanno annunciato la nascita di un nuovo partito in italia: Democratici progressisti (Dp). Nonostante le polemiche causate dal presunto plagio del nome (c’era una lista omonima nel 2014 per sostenere la candidatura del governatore Mario Oliverio in Calabria, il partito esiste e fa parlare di sé.

La nascita di Democratici progressisti

Sabato a Roma è stata annunciata la nuova formazione politica che aspira prendere in mano “la rinascita del centrosinistra”. Democratici progressisti è nato dalla recente separazione dell’ala sinistra del Partito Democratico dell’ex premier Matteo Renzi e una parte dei rappresentanti di Sinistra Italiana (Si), formazione di sinistra che faceva parte del Pd.

Principi e riferimenti del Manifesto

Il manifesto del neonato Dp spiega che i membri dell’organizzazione “vogliono costruire un movimento aperto… che rappresenti anche l’inizio della rinascita del centrosinistra. Non vogliamo rinunciare al progetto di una forza unitaria del centrosinistra”. Nel documento ci sono riferimenti alla vecchia coalizione L’Ulivo che aveva presentato l’ex premier Romano Prodi nelle elezioni legislative del 1996 e del 2006.

“La destra della sinistra”

I promotori di Dp sostengono di volere costringere al Pd, il loro vecchio partito, a proseguire un cammino e abbandonare la deriva verso il centrodestra operata da Renzi da quando è arrivato a febbraio del 2014. All’interno del partito e nello scenario politico italiano si è sempre detto che il giovane presidente del Consiglio rappresentava “la destra della sinistra”.

Le colpe di Matteo Renzi

Il Dp vuole “ricostruire un centrosinistra plurale, che non sia soffocato dalle ambizioni del leader e per la pretesa arrogante di un’autosufficienza che porterebbe inevitabilmente alla vittoria dei nostri avversari”, si legge nel documento. Il riferimento è chiaramente una critica a Matteo Renzi.

I sostenitori

Roberto Speranza ed Enrico Rossi, insieme ad Arturo Scotto sono i principali promotori di Dp. Il nuovo movimento conta sul sostegno dell’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e di Massimo D'Alema. Il Dp dovrebbe mantenersi dalla parte del governo di Paolo Gentiloni per farlo finire la legislatura a febbraio del 2018.

L’ultimo sopravvissuto

La crisi della socialdemocrazia italiana è vista come un fenomeno similare a quello che sta attraversando la sinistra spagnola. L’intesa tra Matteo Renzi e Pedro Sánchez, ex segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) è ricordata dai media come uno dei punti in comuni tra i due Paesi. “Il centrosinistra italiano è l’ultimo sopravvissuto della grande crisi del 1994, quando il sistema tradizionale dei partiti è saltato in aria per colpa della corruzione”, si legge in un’editoriale del quotidiano El País.

Tuttavia, nell’articolo si legge che gli italiani hanno una marcia in più, e si cita la canzone Occidentali’s Karma che andrà a Eurovision. “L’ultimo che ha cercato di costruire sulle rovine è Matteo Renzi – continua El País – che ha commesso l’errore di credere che il fine giustifica i mezzi… e ha perso prima il governo e questa settimana il partito. Ma la sua canzone è buona e molti italiani la cantano. Renzi se ne è andato per tornare… Lui sa cos’è cantare per Eurovision”.