La rottura del Partito Democratico con la minoranza è al centro del dibattito in quest’ultimo periodo. La scissione sembra penalizzare Matteo Renzi negli ultimi Sondaggi politici, che dovrà guardarsi le spalle non solo da Pierluigi Bersani, ma anche da Michele Emiliano. L’attuale presidente della regione Puglia ha annunciato di voler restare e sfidare l’ex Premier per ottenere la poltrona di segretario del partito. Le intenzioni di voto mostrano, infatti, una forte diminuzione rispetto alla rilevazione scorsa, con un esordio col botto per il nuovo partito di Sinistra, che molti hanno definito ‘Cosa Rossa’.
A seguire vi illustreremo i dati di Piepoli, nonché alcuni di Tecné proprio relativi al post-scissione.
Piepoli: Matteo Salvini l’unico a crescere
In cima questa settimana rimane stabile il Pd con il 32%, ma questo dato comprende ancora la minoranza Dem. Non fa registrare alcuno scostamento il Movimento 5 Stelle, che viene quotato al 27,5%. Incrementa, invece, Lega Nord (+0,5%). Il partito di Matteo Salvini sale al 12%, mettendo fra sé e Forza Italia una lunghezza di distanza. Quest’ultimo, infatti, si trova all’11% e non mostra variazioni. Si prosegue con Fratelli d’Italia al 4,5% e Area Popolare (NCD-UDC) al 3%. Stabile al 3% troviamo anche Sinistra Italiana. Per quanto concerne le restanti liste, la suddivisione è la seguente: CSX al 3%, CDX all’1,5% e Altri al 2,5% (-0,5%).
Nel complesso, il CDX ottiene il 29%, andando a ricucire su chi è al comando ed allungando sugli inseguitori (M5S). L’istituto di ricerche ha interrogato gli italiani anche su altri argomenti. Sulle elezioni politiche, ad esempio, il 40% sostiene che si andrà alle urne nel 2018, quando ci sarà la scadenza naturale della legislatura, mentre soltanto il 21% sostiene si facciano a giugno.
Il Governo targato Paolo Gentiloni, dunque, non dovrebbe aver problemi a durare, nonostante il 52% dei cittadini lo abbia bocciato, perché non ha fiducia nel Presidente del Consiglio.
Prima di lasciarvi, invitandovi a seguirci per ricevere altri sondaggi elettorali, torniamo a parlarvi degli effetti della scissione sul PD. Secondo quanto rilevato da Tecné, senza la minoranza Dem andrebbe a raccogliere soltanto il 22,8%, mentre il nuovo partito di Sinistra si aggiudicherebbe una discreta fetta (10,3%).
Chi pensava che il M5S venisse avvantaggiato da questa situazione si sbaglia, perché i grillini, pur passando al comando, vanno a perdere il 2,7%, attestandosi al 27,6%. Questo perché non lo voterebbero più quegli elettori di sinistra delusi, che erano passati proprio tra le fila dei pentastellati.