Oggi in Marocco è una giornata storica in cui è stato annunciato che non sará più applicata la pena di morte per punire coloro che intendono uscire dall'Islam.

L'ANSA ha rilanciato la notizia diffusa dal sito Morocco World News che ha reso nota questa importante decisione del Consiglio superiore degli Ulema, massima autorità religiosa del paese, che in sostanza ha concesso la possibilità ai cittadini di convertirsi ad altre religioni.

Il Marocco abbandona l'Islam estremista

In tutti i paesi musulmani vigono ferree leggi che puniscono severamente l'apostata prevedendone anche la condanna a morte.

In tale quadro il Marocco si pone in controtendenza all'stremismo islamico permettendo il pluralismo religioso per volere del re Mohammed VI.

Inoltre, ricordiamo che il paese africano già da tempo ha avviato una vera e propria guerra al terrorismo. La scorsa estate infatti

sono state arrestate 52 persone indagate per terrorismo e adesione al sedicente Stato islamico. Il loro obiettivo era quello di creare il caos in Marocco per proclamare nel Paese una provincia (Wilaya) del Califfato.

Il Marocco è un paese in crescita

Lo storico provvedimento che garantisce pluralismo religioso in Marocco, si inquadra in una ampia azione riformista voluta dal re Mohammed VI che nel corso degli ultimi anni ha reso il proprio paese il più sicuro e ricco del Maghreb, sebbene l'economia continui ad essere gestita a livello centrale dal governo.

Si tratta di un piano di riforme ampiamente condiviso dal popolo che sta pian piano incominciando a godere dello sviluppo economico e sociale. Per questo motivo Mohammed VI ha accresciuto esponenzialmente la propria popolarità divenendo uno dei re più amati nella storia marocchina.

Un re moderno che governa in modo illuminato e con l'astuzia di un imprenditore che sembra aver pilotato anche la decisione assunta un mese fa dalle autoritá religiose di proibire la vendita del burqa.

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