L'ultima notizia di stampa in ordine di tempo è quella dello spargimento di una grande quantità di materiale di incerta natura nelle contrade Petrosino e San Marco. Più in generale, la piaga delle discariche a cielo aperto nel territorio di Noto non trova ancora una risposta efficace nell'azione delle istituzioni deputate al controllo. Ad alzare la voce a difesa dell'Ambiente a Noto sono Rosa Bologna e Giorgio Giannone, esponenti di punta del movimento civico Notolibera, che da anni si batte in prima linea nella città barocca sui temi della sostenibilità ambientale e della difesa delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche della propria comunità.
Notolibera si colloca all'opposizione dell'attuale Amministrazione comunale e collabora con la rete di movimenti popolari che si riconosce nella sigla Noto Bene Comune, presente a Palazzo Ducezio con tre consiglieri comunali.
Cosa fanno le associazioni ambientaliste?
"Domandiamo al primo cittadino - scrivono Rosa Bologna e Giorgio Giannone - quali iniziative abbia messo in atto sino ad oggi per il controllo del territorio a Noto e come sia possibile che venga scaricato tutto questo materiale senza che nessuno si accorga di nulla. Ci sono enti ed associazioni che ricevono contributi dall'Amministrazione comunale e che dovrebbero occuparsi proprio di tutela dell'ambiente ma non comprendiamo esattamente come esercitino la loro funzione nella nostra città se questi sono i risultati".
Coinvolte zone da cui avviene captazione acque
"Senza voler definire sin d'ora la natura e le eventuali potenzialità nocive del materiale riversato in contrada Petrosino e San marco - continuano Rosa Bologna e Giorgio Giannone - si mette in forte rilievo il fatto che proprio da quelle contrade e da quelle zone avviene la captazione delle acque distribuite alla popolazione; non è secondario sottolineare anche il fatto che la zona ricade in contesti di elevata valenza ambientale e per tale motivo sottoposto a particolare tutela. Chiediamo immediata risposta da parte del Sindaco di Noto alle questioni che abbiamo posto".