L'8 marzo 2017, l'Autorità Nazionale Anticorruzione aveva pubblicato le "Linee Guida sugli obblighi di pubblicazione dei dirigenti pubblici, relativamente a compensi, spese per viaggi di servizio, situazione patrimoniale e reddituale". Il provvedimento conteneva le indicazioni utili per adempiere agli obblighi di pubblicazione che il Decreto legislativo 97/2016 aveva esteso anche ai dirigenti pubblici. Dopo poco più di un mese, l'Autorità torna sui propri passi e, con il comunicato del 12 aprile, annuncia che l'efficacia del provvedimento è sospesa.

Scadenza imminente. Le amministrazioni avevano tempo fino al 30 aprile per ad adeguarsi ai nuovi obblighi di pubblicazione

Alcune di esse avevano iniziato a farlo. In particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, il Ministero della Salute e quello della Giustizia, avevano già emanato note con cui si richiedeva l'adempimento degli obblighi di pubblicazione.

Il provvedimento aveva suscitato perplessità e proteste da parte degli interessati

E non solo. Il 2 marzo 2017 è intervenuta un’ordinanza del TAR Lazio (n. 1030/2017) a fronte di un ricorso dei dirigenti dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali. L'ordinanza ha sospeso gli atti con cui il Segretario generale del Garante intendeva procedere all'attuazione degli obblighi di pubblicazione.

Il Tribunale ha giustificato la sospensione ritenendo consistenti le questioni di costituzionalità e di "compatibilità con le norme di diritto comunitario sollevate nel ricorso e considerando irreparabile l'eventuale danno lamentato dai ricorrenti in caso di pubblicazione on line, anche temporanea, di tali dati".

Successivamente, alcuni dirigenti e un'organizzazione sindacale hanno presentato un ricorso per ottenere non solo l'annullamento delle Linee Guida, ma anche per ottenere la disapplicazione della norma di legge che prevedeva la pubblicazione dei dati relativi a compensi, spese e redditi.

Entrambi sarebbero contrari alla normativa europea e costituzionale. Redditi: ecco quanto guadagnano ministri, parlamentari e politici e quanto guadagnano conduttori e dipendenti RAI.

Troppe incertezze: meglio sospendere

Per questo motivo, l'A.N.AC., a fronte del contenzioso e dell'ordinanza emanata dal TAR (diventua intanto esecutiva), ha preferito fare marcia indietro, evitando situazioni di incertezza sulle norme applicabili, e sospendere l'efficacia del provvedimento con cui forniva indicazioni operative al riguardo, in attesa della definizione nel merito del giudizio o in attesa di un intervento legislativo chiarificatore.