Ancora una volta è stata sconfitta. Marine Le Pen e il Front National soccombono politicamente a Emmanuel Macron nel ballottaggio di ieri, 7 maggio, per l’ elezione del presidente della Repubblica Francese. Un'elezione che a buon titolo si può definire storica. Certamente per il trionfo di Macron, il più giovane presidente della Francia, centrista, che strizza l’occhio alla sinistra alla maniera di Clinton e Blair, e per il suo movimento 'En Marche!'; ma anche per la Le Pen, che ha portato il suo partito a un risultato storico, cullando a lungo il sogno di essere la prima donna presidente francese.
E probabilmente così sarebbe stato, se non fosse asceso il giovane ministro, neanche quarantenne, del governo Valls.
Un risultato scontato
Alla fine tutto è andato come doveva andare. Macron è sempre stato favorito sulla Le Pen, e subito dopo il primo turno, i partiti più moderati hanno immediatamente dato il loro appoggio al candidato centrista, consentendogli di raggiungere il 66%, e quindi di doppiare l’avversaria nel ballottaggio, con la più bassa affluenza della storia. La Le Pen ha immediatamente incassato la sconfitta congratulandosi per prima con l’avversario, ma subendo, e non è la prima volta, aspre critiche dal padre Jean Marie, che l’ha definita inadeguata.
Numeri storici per il Front National e la svolta della Le Pen
Nonostante la bruciante sconfitta, bisogna tuttavia tenere presente lo straordinario risultato ottenuto dal partito . 11 milioni di voti al secondo turno, che rilanciano i 7 del primo. Doppiato il risultato del padre nel 2002 che si dovette accontentare del 17% contro Chirac.
Numerose le zone della Francia dove ha superato Macron, Front National che si candida a essere prima forza di opposizione e che si presenterà pronta e agguerrita alle elezioni parlamentari del prossimo giugno. Ma non solo. Marine Le Pen ha dichiarato che per il Front National è arrivato il momento di riorganizzarsi e di cambiare, creare un nuovo volto per combattere le stesse battaglie per accogliere tutti i patrioti francesi.
Per questo motivo, il primo passo sarà quello di liberarsi della pesante eredità estremista del padre che 45 anni fa fondò il partito. Il Front National muterà dunque nome e probabilmente abbandonerà anche la storica fiamma tricolore mutuata dalla fiamma campeggiante nel simbolo del Movimento Sociale Italiano guidato, all'epoca, da Giorgio Almirante.