Secondo fonti attendibili del partito, Matteo Renzi riunirà la direzione nazionale Pd ponendo all'ordine del giorno la legge elettorale. Silvio berlusconi ha sconvolto gli equilibri raggiunti con la scelta della commissione che intendeva utilizzare il Rosatellum come testo di riferimento: il cavaliere ha infatti proposto di svolgere le elezioni a ottobre in cambio di un sistema elettorale assimilabile a quello tedesco.
Renzi accoglie la proposta di Berlusconi
La ministra Finocchiaro ha dichiarato che il governo guarderebbe con freddezza alle trepidazioni mentre Matteo Renzi ha accolto, non di certo in maniera disinteressata, la proposta di Berlusconi, della quale i dem hanno preso atto con scarsa fiducia mentre non intendono rinunciare al Rosatellum.
L'apertura di Di Maio
Luigi Di Maio stupisce per la dichiarazione di massima apertura basata sulla legge neoapprovata, espressa davanti a Maria Elena Boschi e facente riferimento al Legalicum, caratterizzato da un proporzionale totale, come quello tedesco, qualora le liste non raggiungessero il 40 per cento.
I vantaggi dei renziani
I renziani, dal canto loro, godrebbero gli effetti benefici di un accordo per svariate ragioni:
- votare ad ottobre permetterebbe agli italiani di recarsi alle urne il 24 settembre in contemporanea con la Germania e di avere un governo autorizzato ad effettuare la manovra;
- il meccanismo tedesco sarebbe accolto da una vasta maggioranza in Parlamento, con l'approvazione di Lega, Si e Mdp;
- Berlusconi non si opporrebbe all'anticipo della data del voto;
Persino Matteo Salvini ha dichiarato che voterebbe qualsiasi proposta di legge pur di andare al voto e l'accoglimento dell'intesa non sarebbe un tabù, secondo il parere del capogruppo dem Ettore Rosato.
Bersani approva la riforma, ma non il termine forzato della legisatura.
L'insoddisfazione di Alfano
A non gioire è invece Angelino Alfano che ha espresso la sua contrarietà verso l'apparente tentativo del Pd di stringere accordi al di là della maggioranza che renderebbe la sua lista "libera" e ha sottolineato la sua avversità nei riguardi di entrambe le proposte di legge elettorale.
Se non è ancora chiaro quali potrebbero essere le variazioni nella proposta di legge elettorale, certamente appaiono eloquenti le dichiarazioni della sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi la quale ha dichiarato, difendendo il partito dall'accusa di un Nazareno bis, che il Pd "da solo" rischierebbe di restare isolato.